Da settimane, il segretario del sindacato CGIL Maurizio Landini ripete che, se vincesse il Sì al referendum sulla cittadinanza dell’8 e 9 giugno, 2,5 milioni di stranieri residenti nel nostro Paese otterrebbero la cittadinanza italiana. «Votando Sì, ciascun elettore è come se fosse un parlamentare capace di determinare cambiamenti immediati: 2,5 milioni di persone acquisterebbero la cittadinanza», ha detto Landini, per esempio, il 2 maggio in un’intervista al Corriere della Sera.
Più di recente, il segretario della CGIL ha ripetuto lo stesso numero il 25 maggio, in un’intervista con il Quotidiano Nazionale: «Due milioni e cinquecentomila uomini e donne otterrebbero finalmente la cittadinanza».
Ma davvero, in caso di vittoria del Sì, oltre 2 milioni di stranieri diventerebbero italiani? In breve, la risposta è no: non ci sarà nessuna conseguenza automatica, mentre è difficile sapere con certezza quanti potrebbero essere i beneficiari delle nuove regole.
Più di recente, il segretario della CGIL ha ripetuto lo stesso numero il 25 maggio, in un’intervista con il Quotidiano Nazionale: «Due milioni e cinquecentomila uomini e donne otterrebbero finalmente la cittadinanza».
Ma davvero, in caso di vittoria del Sì, oltre 2 milioni di stranieri diventerebbero italiani? In breve, la risposta è no: non ci sarà nessuna conseguenza automatica, mentre è difficile sapere con certezza quanti potrebbero essere i beneficiari delle nuove regole.