Più limiti all’ottenimento della cittadinanza italiana per gli oriundi, ma allo stesso tempo nuove agevolazioni per l’ingresso in Italia di stranieri con avi italiani. È quanto prevede il decreto “Cittadinanza” che la Camera ha convertito in legge nella serata di martedì 20 maggio.
Con questo decreto-legge, approvato lo scorso 28 marzo, il governo Meloni aveva introdotto limiti alla concessione della cittadinanza italiana ai discendenti di cittadini italiani, i cosiddetti “oriundi”. In base alla legge del 1992, l’ottenimento della cittadinanza italiana è regolato dal principio dello ius sanguinis (in italiano “diritto di sangue”) e la cittadinanza viene “ereditata” automaticamente alla nascita se almeno uno dei genitori già la possiede. Inoltre, per quanto riguarda gli stranieri discendenti di italiani, fino allo scorso 28 marzo – giorno in cui sono entrate in vigore le nuove regole – chiunque riusciva a dimostrare una discendenza diretta da un cittadino italiano poteva ottenere la cittadinanza italiana, indipendentemente dal suo legame con il nostro Paese.
Con questo decreto-legge, approvato lo scorso 28 marzo, il governo Meloni aveva introdotto limiti alla concessione della cittadinanza italiana ai discendenti di cittadini italiani, i cosiddetti “oriundi”. In base alla legge del 1992, l’ottenimento della cittadinanza italiana è regolato dal principio dello ius sanguinis (in italiano “diritto di sangue”) e la cittadinanza viene “ereditata” automaticamente alla nascita se almeno uno dei genitori già la possiede. Inoltre, per quanto riguarda gli stranieri discendenti di italiani, fino allo scorso 28 marzo – giorno in cui sono entrate in vigore le nuove regole – chiunque riusciva a dimostrare una discendenza diretta da un cittadino italiano poteva ottenere la cittadinanza italiana, indipendentemente dal suo legame con il nostro Paese.