Le cose da sapere sulla politica italiana per lunedì 15 maggio

Lo spoglio dei voti delle elezioni comunali e le altre notizie principali di lunedì 15 maggio 2023
Ansa
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È in corso lo spoglio dei voti delle elezioni comunali. Nei quasi 600 comuni al voto le urne si sono chiuse alle 15 di oggi. Le elezioni hanno riguardato anche 13 capoluoghi di provincia, tra cui Ancona e Brescia. A livello nazionale l’affluenza è stata del 59 per cento, in lieve calo rispetto alle elezioni comunali del 2018, quando era stata pari a circa il 61 per cento (Sky Tg24).
Il Consiglio di amministrazione della Rai ha approvato la nomina di Roberto Sergio come nuovo amministratore delegato. Hanno votato a favore la presidente Marinella Soldi e i consiglieri Simona Agnes e Igor De Biasio. I consiglieri Alessandro Di Majo e Riccardo Laganà si sono invece astenuti, mentre la consigliera Francesca Bria ha votato contro. Sergio ha annunciato di voler nominare Paola Marchesini come direttrice dello staff dell’amministratore delegato e Giampaolo Rossi come direttore generale (Rai News).
L’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio è stato nominato ufficialmente come inviato speciale dell’Unione europea per il Golfo Persico. La nomina è stata approvata oggi dal Consiglio dell’Unione europea. La proposta di nominare Di Maio era stata avanzata dall’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Josep Borrell (L’Espresso).
Il governo ha posto la questione di fiducia sul disegno di legge di conversione del decreto-legge per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Il voto sulla questione di fiducia è in programma domani alla Camera, mentre mercoledì è atteso il voto sul provvedimento. Dopo il via libera della Camera il testo passerà all’esame del Senato (Adnkronos).
«Il primo pacchetto per la riforma della giustizia è pronto». Lo ha annunciato a Napoli il ministro della Giustizia Carlo Nordio durante la cerimonia di inaugurazione di una nuova sede della Scuola superiore della magistratura. Si tratta di ​​«un primo pacchetto di provvedimenti, improntati a garantismo e pragmatismo», pronto per «essere sottoposto al Consiglio dei ministri e poi al dibattito parlamentare», ha spiegato il ministro (Agenzia Nova).
Se la riforma dell’autonomia differenziata non venisse approvata «abbandonerei la politica». Lo ha dichiarato il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli in un’intervista a La Repubblica. «Le riforme costituzionali non rallenteranno l’autonomia differenziata», ha detto Calderoli (la Repubblica).

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