Uomini, con più di 50 anni e laureati: chi sono i sindaci italiani

I dati del Ministero dell’Interno danno un quadro poco rassicurante sulla parità di genere
ANSA
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A maggio quasi 600 comuni delle regioni a statuto ordinario andranno al voto per eleggere il nuovo sindaco. Si tratta delle elezioni amministrative più importanti dell’anno: una buona occasione per fare il punto sulle caratteristiche principali di tutti i sindaci italiani. 

La maggioranza dei comuni in Italia è amministrata da uomini, con più di 50 anni di età e laureati. È questo il risultato dell’elaborazione dei dati, aggiornati al 1° aprile 2023, messi a disposizione dal Ministero dell’Interno.

Gli uomini sono la stragrande maggioranza dei sindaci

Tra i 7.740 comuni censiti dal Ministero dell’Interno, dove vivono 56,7 milioni di persone, 1.174 sono amministrati da sindache e 6.566 da sindaci. Nel complesso l’85 per cento dei comuni ha un sindaco e solo il 15 per cento una sindaca. Le percentuali passano rispettivamente all’89 per cento e all’11 per cento se si considera la popolazione (e non i comuni) amministrata da un sindaco o da una sindaca.
Ci sono comunque differenze tra le regioni. In Campania il 96 per cento della popolazione è amministrato da un sindaco, mentre nelle Marche l’81 per cento. Metà delle regioni ha una percentuale di popolazione amministrata da sindaci superiore al 90 per cento. In Lombardia e Lazio, le due regioni più popolose del Paese, la percentuale della popolazione con un sindaco è pari rispettivamente all’86 per cento e al 94 per cento. 
Solo due province, quelle di Massa-Carrara in Toscana e di Piacenza in Emilia-Romagna, hanno la maggioranza della popolazione amministrata da sindache. In due province, quelle di Prato in Toscana e Matera in Basilicata, ci sono solo sindaci uomini. I tre comuni più grandi a essere amministrati da donne sono Piacenza (102 mila abitanti), Ancona e Andria (98 mila abitanti entrambi). 

I sindaci hanno in media 55 anni di età

I comuni amministrati da sindache e sindaci sotto i 30 anni sono solo 38 su 7.740, per un totale di 186 mila abitanti, mentre quelli gestiti da trentenni sono 630 per 3,9 milioni di abitanti.

La maggior parte della popolazione è amministrata da sindaci con un’età compresa tra i 40 e i 69 anni. I sindaci quarantenni amministrano 1.938 comuni per 15,2 milioni di persone, i cinquantenni 2.403 comuni per 19,4 milioni di abitanti e i sessantenni 1.911 comuni per 14,1 milioni di persone.

Ci sono poi 3,7 milioni di cittadini che hanno un sindaco settantenne in 776 comuni e 108 mila persone in 47 comuni che invece hanno un sindaco che ha tra gli 80 e i 90 anni. 

I tre sindaci più giovani sono quelli di Zumaglia in provincia di Biella,  Villarboit in provincia di Vercelli (entrambi in Piemonte) e Casamarciano nella città metropolitana di Napoli: sono tutti nati nel 2000. I tre sindaci più anziani sono invece quelli di Caresanablot in provincia di Vercelli, Traversella nella città metropolitana di Torino e Villa Biscossi in provincia di Pavia (Lombardia): la sindaca di Traversella è nata nel 1936, mentre gli altri due sindaci sono nati nel 1934. 

La media complessiva dell’età dei sindaci è di 54,9 anni con le donne leggermente più giovani degli uomini: 53,2 anni contro 55,2. La media pesata, che tiene conto della popolazione dei comuni, è pressoché identica con 54,5 anni di età.

In base a questo secondo indicatore, in Liguria l’età media dei sindaci è di 59,9 anni, mentre in Basilicata di 50,2 anni. Sopra la media nazionale ci sono anche Friuli-Venezia Giulia, Sicilia, Lazio, Abruzzo, Lombardia, Campania e Trentino-Alto Adige e Sardegna.

Quasi un sindaco su due è laureato

Il 45 per cento dei sindaci italiani ha una laurea, mentre il 40 per cento si è fermato alle superiori o ha un titolo equipollente. Il 7,5 per cento ha fatto al massimo la terza media, mentre lo 0,2 ha la licenza elementare. I restanti sindaci hanno titoli professionali o non sono disponibili informazioni sui loro titoli di studio.

Il 60 per cento della popolazione amministrata ha un sindaco con almeno una laurea, mentre il 26 per cento uno con la licenza superiore. A livello di genere ci sono più sindache laureate rispetto a sindaci laureati, ma la differenza si attenua guardando alla popolazione amministrata.
Concludiamo con qualche curiosità sui nomi. Per gli uomini i nomi più diffusi sono Giuseppe, Francesco, Marco, Antonio e Giovanni, mentre per le donne Paola, Francesca, Laura, Silvia e Roberta. Per i cognomi, indipendentemente dal genere, i più diffusi sono Rossi, Ferrari, Colombo, Russo e Rizzo. 

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