Le decisioni della Corte costituzionale hanno diviso la politica e la società civile.
Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e tra i principali promotori dei referendum su eutanasia e cannabis,
ha criticato le decisioni della Consulta sull’eutanasia: «È una brutta notizia per la democrazia nel nostro Paese»,
ha dichiarato Cappato, a proposito della decisione sull’eutanasia, aggiungendo che il comitato continuerà a sostenere la causa con gli strumenti disponibili, la «disobbedienza civile, i ricorsi, le elezioni». Cappato
ha inoltre contestato la tesi della Corte secondo cui i quesiti sarebbero stati formulati in modo poco corretto.
Di idee diverse è la leader di Fratelli d’Italia
Giorgia Meloni, che
ha definito il quesito sull’eutanasia come «inaccettabile ed estremo», e
la bocciatura di quello sulla cannabis «una vittoria». Il leader della Lega Matteo Salvini
si è invece detto «dispiaciuto» per la decisione della Corte sull’eutanasia, ma
si è detto soddisfatto per l’approvazione di cinque dei sei quesiti sulla giustizia di cui il suo partito è promotore.
Dal centrosinistra, il segretario del Partito democratico Enrico Letta
ha sfruttato la bocciatura del referendum sull’eutanasia per esortare il Parlamento ad approvare la
legge attualmente in discussione sul suicidio assistito. Sulla stessa linea anche il leader del Movimento 5 stelle
Giuseppe Conte, secondo cui su questioni come eutanasia e cannabis «la risposta migliore deve darla il Parlamento».