In queste ore sta facendo discutere la notizia dell’indagine a carico della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e di altri tre esponenti del governo per il rilascio del capo della polizia giudiziaria libica Njeem Osama Almasri Habish, meglio conosciuto come Almasri. Meloni è indagata insieme al ministro della Giustizia Carlo Nordio, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano per i reati di favoreggiamento e peculato. Tra il 19 e il 21 gennaio scorsi, Almasri è stato infatti arrestato e rilasciato in poche ore dalle autorità italiane, sebbene su di lui penda un mandato di arresto internazionale spiccato dalla Corte penale internazionale (CPI) il 18 gennaio.
Al di là del caso di Almasri e delle responsabilità del governo, che cosa succede ora alla presidente del Consiglio e agli altri tre suoi colleghi indagati? In breve: nell’immediato poco o nulla, dato che potrebbero essere necessari alcuni mesi prima di eventuali sviluppi a livello giudiziario. E non è escluso che possa essere il Parlamento a dire l’ultima parola sulla vicenda.
Al di là del caso di Almasri e delle responsabilità del governo, che cosa succede ora alla presidente del Consiglio e agli altri tre suoi colleghi indagati? In breve: nell’immediato poco o nulla, dato che potrebbero essere necessari alcuni mesi prima di eventuali sviluppi a livello giudiziario. E non è escluso che possa essere il Parlamento a dire l’ultima parola sulla vicenda.