Meloni ha ragione a metà sull’Italia che cresce più di Germania e Francia

I dati ufficiali confermano in parte le affermazioni della presidente del Consiglio
ANSA/ANGELO CARCONI
ANSA/ANGELO CARCONI
L’11 giugno la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato con un videomessaggio all’Assemblea generale di Confcommercio, una delle principali organizzazioni di rappresentanza delle imprese del commercio e dei servizi in Italia. Nel suo discorso, Meloni ha ringraziato queste imprese per essere «uno dei motori dell’economia nazionale». «È solo grazie al vostro dinamismo, alla vostra capacità di intraprendere, che l’Italia sta registrando indicatori macroeconomici estremamente positivi», ha detto la presidente del Consiglio, aggiungendo un paio di dati a sostegno della sua tesi. «Nel primo trimestre di quest’anno il PIL è cresciuto dello 0,3 per cento rispetto al trimestre precedente e dello 0,7 per cento rispetto al primo trimestre del 2024, facendo meglio di Francia e di Germania».

Al di là del giudizio su quanto siano «estremamente positivi» i dati italiani, è vero che l’Italia sta crescendo più di Germania e Francia? In breve, i numeri più aggiornati confermano in parte quanto detto dalla presidente del Consiglio.

La crescita italiana

Il 6 giugno Eurostat – l’ufficio statistico dell’Unione europea – ha pubblicato le stime sulla crescita delle economie dei 27 Paesi Ue relative al primo trimestre del 2025. I dati distinguono tra crescita congiunturale e crescita tendenziale del Prodotto interno lordo (PIL): la prima misura la variazione del PIL rispetto al trimestre precedente, cioè l’ultimo del 2024; la seconda indica la variazione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, quindi il primo del 2024.

In altre parole, la crescita congiunturale ci dice se l’economia sta accelerando o rallentando nel breve periodo. La crescita tendenziale, invece, serve a capire come sta andando l’economia su base annuale.

Veniamo ai numeri. Secondo Meloni, la crescita congiunturale dell’Italia nel primo trimestre di quest’anno è stata dello 0,3 per cento, mentre la crescita tendenziale dello 0,7 per cento, due percentuali migliori di quelle registrate da Germania e Francia.

Secondo Eurostat, però, il PIL italiano è cresciuto dello 0,3 per cento rispetto all’ultimo trimestre del 2024, come detto da Meloni, ma dello 0,6 per cento rispetto al primo trimestre del 2024. Entrambe queste percentuali sono inferiori alla media registrata dai Paesi dell’area euro e a quella dell’intera Unione europea.

La crescita tendenziale riportata da Eurostat è leggermente più bassa rispetto al +0,7 per cento rivisto al rialzo da ISTAT a fine maggio, dato che la presidente del Consiglio ha citato correttamente. Ma come stanno andando Germania e Francia?

Il confronto con Francia e Germania

Partiamo dalla crescita congiunturale. Nel primo trimestre del 2025, la Germania ha registrato un +0,4 per cento, mentre la Francia si è fermata a +0,1 per cento. Dunque, la Germania ha fatto leggermente meglio dell’Italia, mentre la Francia peggio.
Questo andamento è stato citato anche dall’Ufficio parlamentare di bilancio, un organismo indipendente che vigila sui conti pubblici italiani. «La dinamica congiunturale osservata in Italia nel periodo invernale è risultata simile a quella dell’Ue, superiore a quella della Francia (0,1 per cento) e inferiore rispetto a quella della Spagna e della Germania (0,6 e 0,4 per cento)», ha scritto l’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) in un rapporto sulle politiche di bilancio pubblicato l’11 giugno.

Per quanto riguarda la crescita tendenziale, l’Italia ha registrato un risultato migliore rispetto a Francia e Germania: quella francese è stata dello 0,6 per cento (un decimo di punto in meno rispetto alla stima di ISTAT per l’Italia), mentre la Germania è rimasta ferma allo 0 per cento.

Nel suo confronto, Meloni ha omesso di citare – oltre alla media europea, che in passato aveva menzionato altre volte – l’altro grande Paese dell’Ue, la Spagna, che ha il quarto PIL più alto dell’Ue e che, come abbiamo visto, viene presa in considerazione dall’UPB. Nel primo trimestre del 2025, sia la crescita congiunturale sia quella tendenziale della Spagna sono state superiori a quelle italiane.

Passato e futuro

Nel suo rapporto, l’UPB ha tracciato un bilancio sull’andamento recente dell’economia italiana. «Dopo la forte crescita osservata nel biennio 2021-22, il PIL dell’Italia lo scorso anno ha registrato una dinamica in linea con quella del 2023 (0,7 per cento), ma inferiore a quella dell’area dell’euro per la prima volta dal 2021», ha sottolineato l’UPB. «La variazione del PIL italiano nel 2024 è stata inferiore a quella dell’area dell’euro (0,9 per cento), al contrario di quanto osservato nei precedenti tre anni. Ciò avviene in un frangente di crescita sostenuta in Spagna (3,2 per cento), moderata in Francia (1,2 per cento) e di persistente recessione in Germania (0,2 per cento, da -0,3 nel 2023)». 

Per quanto riguarda i prossimi mesi, è possibile guardare alle stime di alcune istituzioni, da prendere però con cautela, considerato l’attuale contesto di incertezza economica internazionale. Il governo Meloni prevede una crescita del PIL nel 2025 pari allo 0,6 per cento rispetto al 2024.

Secondo la Commissione europea, la crescita sarà dello 0,7 per cento, più alta di quella prevista per Francia e Germania, ma inferiore a quella della Spagna e alla media europea. Per la Commissione, solo quattro Paesi Ue cresceranno meno dell’Italia nel 2025.
Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), l’Italia crescerà dello 0,6 per cento, come la Francia ma più della Germania. Il Fondo monetario internazionale, invece, prevede per l’Italia una crescita leggermente più bassa di quella francese, ma comunque superiore a quella tedesca.

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