indietro

Meloni è troppo ottimista sulla crescita del Pil

| 02 ottobre 2023
La dichiarazione
«L’Italia è una nazione che ha una previsione di crescita superiore a quella della media europea anche per il prossimo anno, superiore a quella della Francia e della Germania anche per il prossimo anno»
Fonte: YouTube | 28 settembre 2023
EPA/Domenic Aquilina
EPA/Domenic Aquilina
Verdetto sintetico
In base alle previsioni aggiornate, la presidente del Consiglio sembra un po’ troppo ottimista.
In breve
  • Secondo il governo, nel 2024 il Pil italiano crescerà dell’1,2 per cento rispetto a quest’anno. TWEET
  • Le previsioni della Commissione europea, dell’Ocse e del Fondo monetario internazionale riportano una stima di crescita più bassa per il nostro Paese. Nel 2024 il Pil medio dell’area euro, quello francese e quello tedesco cresceranno di più di quello italiano. TWEET
  • Tutte queste previsioni sono comunque soggette a rischi di varia natura, che potranno portarle al ribasso nei prossimi mesi. TWEET
Il 29 settembre, a margine di un vertice internazionale a Malta, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato che l’economia italiana è «solida». Secondo la leader di Fratelli d’Italia, infatti, le previsioni dicono che la crescita del nostro Paese sarà «superiore a quella della media europea anche per il prossimo anno», e più alta di quella di Francia e Germania.

Abbiamo verificato che cosa dicono davvero le previsioni e Meloni sembra essere un po’ troppo ottimista.

Le previsioni di crescita

Nella Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (Nadef), approvata il 27 settembre, il governo Meloni ha previsto che nel 2023 il Pil italiano crescerà dello 0,8 per cento rispetto al 2022, una previsione al ribasso rispetto al Documento di economia e finanza (Def) di aprile scorso. Nella Nadef il governo ha anche stimato che nel 2024 la crescita sarà pari al +1 per cento (uno 0,5 per cento in meno rispetto a quella contenuta nel Def), ma questa percentuale potrà aumentare fino al +1,2 per cento grazie alle risorse aggiuntive stanziate dalla prossima legge di Bilancio.

Vediamo come si collocano queste percentuali di crescita rispetto alla previsioni di tre organizzazioni indipendenti: la Commissione europea, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e il Fondo monetario internazionale (Fmi).

Le previsioni della Commissione Ue

L’11 settembre la Commissione Ue ha pubblicato le sue previsioni economiche più aggiornate, secondo cui nel 2023 l’economia italiana crescerà dello 0,9 per cento, mentre nel 2024 dello 0,8 per cento. La prima percentuale è di poco più alta rispetto a quella contenuta nella Nadef, la seconda è più bassa.

Per quest’anno la crescita media dei 27 Stati membri è prevista intorno al +0,8 per cento, mentre nel prossimo anno al +1,4 per cento. Tra i 20 Paesi che adottano l’euro come moneta unica queste percentuali sono state fissate rispettivamente al +0,8 per cento e al +1,3 per cento. Dunque per quest’anno è vero che l’Italia, seppure di poco, è prevista crescere più della media europea. A differenza di quello che dice Meloni, questo non è vero per il 2024. 

Secondo la Commissione Ue, la Francia crescerà del +1 per cento nel 2023 e del +1,2 per cento nel 2024, due percentuali entrambe più alte di quelle italiane. Il Pil tedesco calerà dello 0,4 per cento quest’anno, ma aumenterà dell’1,1 per cento il prossimo anno, una percentuale superiore a quella prevista dalla Commissione per l’Italia.

Le previsioni dell’Ocse

A settembre anche l’Ocse ha pubblicato le sue previsioni economiche aggiornate. Secondo l’organizzazione, il Pil italiano crescerà dello 0,8 per cento sia nel 2023 sia nel 2024. Per quest’anno la crescita è più alta di quella della media dell’area euro (0,6 per cento), ma quella del prossimo anno è più bassa (1,1 per cento). 

L’Ocse ha detto poi che la Francia crescerà più dell’Italia sia quest’anno (+1 per cento) sia il prossimo (+1,2 per cento), mentre la Germania, dopo il calo del 2023 (-0,2 per cento), supererà di poco la crescita italiana nel 2024 (+0,9 per cento).

Le previsioni del Fondo monetario internazionale

Le stime più aggiornate del Fondo monetario internazionale sono uscite a fine luglio. Per l’Italia l’organizzazione ha stimato una crescita dell’1,1 per cento nel 2023 e dello 0,9 per cento nel 2024. La crescita dell’area euro è pari al +0,9 per cento quest’anno e al +1,5 per cento nel prossimo, percentuale quindi più alta di quella italiana.

Secondo il Fondo monetario internazionale, nel 2024 anche Francia e Germania cresceranno di più dell’Italia, entrambe con un +1,3 per cento. Quest’anno il Pil francese salirà dello 0,8 per cento, mentre quello tedesco si contrarrà dello 0,3 per cento.

Le incertezze per il futuro

Ricapitolando: previsioni alla mano, non è vero che l’economia italiana crescerà nel 2024 più di quella europea, francese e tedesca. Ricordiamo però che si tratta di previsioni, soggette per loro natura a incertezza.

Il 30 settembre l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), un organismo indipendente che vigila sui conti pubblici italiani, ha spiegato in una nota dedicata alla Nadef che «il quadro macroeconomico per il 2024 è comunque contrassegnato da un’elevata incertezza, ascrivibile in massima parte all’instabilità dello scenario economico globale e a numerosi rischi». Il +0,8 per cento del Pil previsto dalla Nadef è in linea con le stime dell’Upb, mentre il +1,2 per cento è «appena superiore» alle previsioni dell’istituto.

Secondo l’Upb ci sono alcuni rischi che rendono particolarmente incerto il futuro economico dell’Italia. Innanzitutto ci sono i problemi nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e degli investimenti pubblici. In secondo luogo preoccupano gli sviluppi della guerra in Ucraina e le prospettive economiche di due potenze come la Germania e la Cina. Rimane poi il problema dell’alta inflazione, con le decisioni della Banca centrale europea di aumentare i tassi di interesse. Infine, ha sottolineato l’Upb, «restano sullo sfondo i rischi ambientali e climatici che, oltre a incidere sui prezzi dei beni alimentari e dell’energia, possono nuocere direttamente al tessuto produttivo in caso di eventi estremi».

Il verdetto

Secondo Giorgia Meloni, nel 2024 il Pil italiano crescerà più della media europea, e del Pil francese e tedesco. In base alle previsioni aggiornate, la presidente del Consiglio sembra un po’ troppo ottimista. 

Secondo il governo italiano, nel 2024 il Pil italiano crescerà dell’1,2 per cento rispetto a quest’anno. Ma le previsioni della Commissione europea, dell’Ocse e del Fondo monetario internazionale riportano una stima di crescita più bassa per il nostro Paese. E nel 2024 il Pil medio dell’area euro, quello francese e quello tedesco cresceranno di più di quello italiano. Tutte queste previsioni sono comunque soggette a rischi di varia natura, che potranno portare le stime al ribasso nei prossimi mesi.

AIUTACI A CRESCERE NEL 2024

Siamo indipendenti: non riceviamo denaro da partiti né fondi pubblici dalle autorità italiane. Per questo il contributo di chi ci sostiene è importante. Sostieni il nostro lavoro: riceverai ogni giorno una newsletter con le notizie più importanti sulla politica italiana e avrai accesso a contenuti esclusivi, come le nostre guide sui temi del momento. Il primo mese di prova è gratuito.
Scopri che cosa ottieni
Newsletter

I Soldi dell’Europa

Il lunedì, ogni due settimane
Il lunedì, le cose da sapere sugli oltre 190 miliardi di euro che l’Unione europea darà all’Italia entro il 2026.

Ultimi fact-checking

  • «Il superamento del Jobs Act era un punto fondante del programma con cui mi sono presentata alle primarie per la segreteria, oltre un anno fa, in linea con scelte anche personali fatte in passato. Vorrei ricordare che io ero in piazza con la Cgil nel 2015 contro l’abolizione dell’articolo 18»

    7 maggio 2024
    Fonte: la Repubblica
  • «Nella riforma del codice della strada c’è il cosiddetto “ergastolo della patente” e poi c’è il codice penale [...]. Nei casi gravi di reiterazione tu la patente non la puoi più vedere»

    Fonte: Cinque minuti – Rai 1
  • «Gli studi della Società Stretto di Messina calcolano che dall’apertura del cantiere del ponte sullo Stretto saranno creati 120 mila posti di lavoro»

    24 aprile 2024
    Fonte: Cinque minuti – Rai 1