Quest’anno la legge di Bilancio è arrivata presto

Il testo è stato presentato dal governo in Parlamento con soli tre giorni di ritardo rispetto alla scadenza del 20 ottobre. È l’attesa più bassa dal 2012
ANSA
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Nella mattina di mercoledì 23 ottobre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il disegno di legge di Bilancio per il 2025. Fonti della Camera hanno confermato a Pagella Politica che il testo della manovra finanziaria è stato depositato alla Camera, anche se deve ancora comparire sul suo sito ufficiale.

Così, il testo del disegno di legge di Bilancio è arrivato in Parlamento con soli tre giorni di ritardo rispetto alla scadenza del 20 ottobre fissata dalla legge (fino al 2015 era fissata al 15 ottobre). Nonostante questo ritardo, la terza legge di Bilancio approvata dal governo Meloni è quella arrivata più in fretta dal 2012 a oggi, ossia negli ultimi tredici anni, nei quali si sono succeduti otto governi.
Come mostra il grafico, la legge di Bilancio per il 2024 era stata presentata dal governo Meloni in Parlamento il 30 ottobre 2023, con dieci giorni di ritardo, mentre la legge di Bilancio per il 2023 era arrivata con 31 giorni di ritardo, il 29 novembre 2022. Questo ritardo era stato motivato dal fatto che il governo Meloni si era insediato il 22 ottobre 2022, poco meno di un mese dopo le elezioni anticipate. In precedenza, la legge di Bilancio del 2020 era stata quella che aveva accumulato più giorni di ritardo: era stata presentata il 18 novembre 2020, a causa della pandemia di Covid-19. La legge di Bilancio per il 2013, presentata in Parlamento il 16 ottobre 2012, è invece quella con meno giorni di ritardo accumulati: solo uno.

Dagli annunci ai fatti

C’è un altro modo per valutare la tempestività con cui i governi hanno presentato i testi ufficiali dei disegni di Bilancio: confrontare la data di annuncio dell’approvazione del testo in Consiglio dei ministri con la data dell’effettiva presentazione del testo in Parlamento. Per esempio, lo scorso 15 ottobre il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di Bilancio per il 2025, che come detto è stato depositato in Parlamento il 23 ottobre: otto giorni dopo.
Anche in questo caso, i ritardi accumulati sono vari. Per esempio, nel 2020 era trascorso quasi un mese dall’annuncio da parte del secondo governo Conte dell’approvazione del disegno di Legge di Bilancio alla presentazione del testo in Parlamento. Lo scorso anno, il governo Meloni ci aveva messo due settimane a depositare il testo del disegno di legge dopo averlo annunciato in conferenza stampa. Spesso il tempo che passa tra gli annunci e la presentazione del testo ufficiale viene usato dai partiti al governo per trovare un accordo definitivo sul testo, su cui possono intervenire le due camere con ulteriori modifiche.

Nella scorsa legislatura la Camera ha approvato un disegno di legge, che chiedeva di riportare al 15 ottobre la scadenza per la presentazione in Parlamento del disegno di legge di Bilancio. L’obiettivo era evitare l’ormai consolidata pratica di presentare troppo in ritardo la manovra finanziaria. La proposta però si è fermata in Senato.

Il “monocameralismo alternato”

I ritardi nella presentazione del disegno di legge di Bilancio hanno conseguenze negative sull’operato del Parlamento. Ogni anno la legge di Bilancio deve essere approvata entro la fine di dicembre, altrimenti il governo rischia di entrare nel cosiddetto “esercizio provvisorio”: in breve, questa è una situazione straordinaria, durante cui il governo non può adottare variazioni di bilancio ma deve limitarsi a gestire l’ordinaria amministrazione. 

Più in ritardo arriva la manovra finanziaria in Parlamento, meno tempo hanno le due camere per esaminarla. Di conseguenza, la prima camera che esamina il disegno di legge (ogni anno Camera e Senato si alternano) è quella che ha più potere, perché ha più tempo per approvare gli emendamenti e modificare il testo, mentre la seconda camera si trova spesso obbligata ad approvare il testo approvata dalla prima. Questo fenomeno è chiamato “monocameralismo alternato”: l’ultima volta che un disegno di legge di Bilancio è stato modificato da entrambe le camere è stata nel 2018.

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