Guida alle elezioni regionali in Trentino-Alto Adige

Dai candidati al come si vota, ecco tutto quello che c’è da sapere sul voto di domenica 22 ottobre nelle province autonome di Trento e di Bolzano
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Domenica 22 ottobre gli elettori della provincia autonoma di Trento e di quella di Bolzano saranno chiamati alle urne per il rinnovo dei consigli provinciali e per l’elezione dei presidenti di provincia. Nell’ordinamento italiano le province autonome di Trento e Bolzano godono di una particolare autonomia e insieme formano la regione a statuto speciale del Trentino Alto-Adige. In base allo statuto regionale, una volta eletti i membri dei consigli provinciali di Trento e Bolzano comporranno il nuovo consiglio regionale ed eleggeranno il nuovo presidente di regione. Per due anni e mezzo, il presidente sarà espressione del gruppo dei consiglieri di lingua italiana, prevalente nella provincia autonoma di Trento, mentre per i successivi due anni e mezzo di quelli di lingua tedesca, prevalente nella provincia autonoma di Bolzano. 

La provincia di Trento è al momento governata dal centrodestra, mentre quella di Bolzano dal Südtiroler Volkspartei (Svp), il principale partito autonomista sudtirolese. Dai candidati in corsa alle regole del voto, abbiamo raccolto tutto quello che c’è da sapere per arrivare informati a queste elezioni.

La sfida a Trento

Il consiglio della provincia autonoma di Trento è composto da 34 consiglieri, più il presidente della provincia, di cui è prevista l’elezione diretta da parte dei cittadini. La votazione del presidente e dei membri del consiglio provinciale avviene su un’unica scheda e gli elettori possono esprimere il loro voto in più modi. Gli elettori possono votare solo per il candidato alla carica di presidente della provincia, o solo per una lista, e in questo caso il voto va automaticamente anche al candidato presidente collegato. Non è consentito invece votare per un candidato presidente e una lista a lui non collegata (il cosiddetto “voto disgiunto”). Si possono esprimere inoltre fino a due preferenze per i candidati consiglieri provinciali, a patto che siano di genere diverso. 

I candidati presidenti della provincia autonoma di Trento sono sette. La coalizione di centrodestra, formata da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia sostiene il presidente uscente Maurizio Fugatti. Sul fronte opposto, il Partito Democratico non è riuscito a trovare un’intesa con il Movimento 5 Stelle, e i partiti di Elly Schlein e Giuseppe Conte sostengono candidati diversi. Il Partito Democratico appoggia la candidatura dell’ex sindaco di Rovereto Francesco Valduga, sostenuto anche da Azione, Italia Viva e Alleanza Verdi-Sinistra. Il Movimento 5 Stelle sostiene invece il consigliere provinciale Alex Marini. Fuori dagli schieramenti principali, l’ex senatore della Lega Nord Sergio Divina è il candidato del partito di centro Alternativa Popolare, mentre il presidente onorario del Partito Comunista Marco Rizzo è il candidato di Democrazia sovrana popolare, una lista sovranista ed euroscettica già presente alle elezioni politiche 2022 con il nome “Italia sovrana e popolare”. Elena Dardo è la candidata per Alternativa, il partito formato da alcuni esponenti fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle nel 2021, mentre Filippo Degasperi è il candidato di Unione Popolare e di altre liste civiche locali.

Il sistema elettorale della provincia autonoma di Trento è di tipo proporzionale: ogni lista ottiene un numero di consiglieri provinciali in base ai voti ottenuti. È previsto comunque un premio di maggioranza: le liste collegate al presidente eletto ottengono almeno 18 seggi, che salgono fino a un massimo di 21 se hanno superato in totale il 40 per cento dei voti.

La sfida a Bolzano

La situazione nella provincia autonoma di Bolzano è diversa. Qui il consiglio provinciale è composto da 35 consiglieri e la legge elettorale non prevede l’elezione diretta del presidente della provincia, che viene scelto dai consiglieri stessi una volta eletti. Gli elettori della provincia di Bolzano sono dunque chiamati a votare solo per le singole liste, ed è possibile esprimere fino a quattro preferenze per i candidati alla carica di consigliere della lista votata. 

Il sistema elettorale è proporzionale, quindi ogni lista ottiene un numero di seggi proporzionale ai voti ottenuti. In ogni caso, almeno un seggio del consiglio provinciale è garantito a un consigliere appartenente al gruppo linguistico ladino, il terzo gruppo linguistico della provincia autonoma di Bolzano dopo il tedesco e l’italiano. 

Le liste candidate alle elezioni provinciali a Bolzano sono 16. Tra queste, sette sono di partiti autonomisti locali, di vario orientamento politico, mentre le altre sono liste di partiti nazionali. Il principale partito autonomista in corsa è il Südtiroler Volkspartei (in italiano “Partito Popolare Sudtirolese”), di ispirazione centrista e cristiana, che esprime l’attuale presidente della provincia Arno Kompatscher. Nato nel 1945, il Südtiroler Volkspartei è il principale rappresentante del gruppo linguistico tedesco in Alto-Adige. In origine il Svp chiedeva l’annessione della provincia autonoma di Bolzano alla regione austriaca del Tirolo, mentre dagli anni Sessanta ha assunto posizioni più moderate, promuovendo una maggiore autonomia dell’Alto-Adige all’interno dello Stato italiano. A livello europeo il Svp fa parte del Partito Popolare Europeo, lo stesso di Forza Italia. 

I partiti nazionali in corsa alle elezioni provinciali a Bolzano sono invece Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Azione e Italia Viva non si sono presentate, così come Alleanza Verdi-Sinistra.

I precedenti a Trento

A Trento le scorse elezioni provinciali, quelle del 2018, sono state vinte dal candidato del centrodestra Fugatti, che ha ottenuto quasi il 47 per cento dei voti. In quella occasione, la vittoria di Fugatti era stata trainata dalla Lega, che aveva superato il 27 per cento (più di 69 mila preferenze), e dalle liste civiche. Forza Italia aveva ottenuto meno del 3 per cento (circa 7 mila preferenze), mentre Fratelli d’Italia circa l’1,5 per cento (meno di 4 mila preferenze). Sul fronte opposto, il PD aveva raccolto circa il 14 per cento (36 mila preferenze), mentre il Movimento 5 Stelle poco più del 7 per cento (18 mila preferenze). 

Un anno dopo, alle elezioni europee 2019 la Lega si è confermata primo partito nella provincia autonoma di Trento con quasi il 38 per cento dei voti (95 mila preferenze). Al secondo posto si è piazzato il Partito Democratico (25 per cento), mentre al terzo il Movimento 5 Stelle (9 per cento). In questa occasione Forza Italia e Fratelli d’Italia avevano ottenuto entrambe il 5 per cento dei voti. 

Come nel resto d’Italia, alle elezioni politiche 2022 i rapporti di forza nella coalizione di centrodestra si sono invertiti anche nella provincia di Trento. Alla Camera, sia nel collegio di Trento sia in quello di Rovereto, Fratelli d’Italia ha ottenuto circa 40 per cento dei voti, mentre la Lega si è fermata tra il 10 e il 12 per cento. Sul fronte opposto, il Partito Democratico ha ottenuto circa il 20 per cento, mentre il Movimento 5 Stelle il 6 per cento. Azione-Italia Viva, la lista unitaria dei partiti Carlo Calenda e Matteo Renzi, ha sfiorato il 9 per cento.

I precedenti a Bolzano

Stando ai risultati elettorali del passato, il Südtiroler Volkspartei è il partito favorito per la vittoria delle elezioni provinciali a Bolzano. Negli ultimi anni il Südtiroler Volkspartei è risultato ampiamente il primo partito in tutte le elezioni locali e nazionali nella provincia di Bolzano, seppur registrando un calo nei voti. 

Alle elezioni provinciali 2018 il Südtiroler Volkspartei ha vinto con quasi il 42 per cento (quasi 120 mila preferenze), staccando nettamente il Team K, al secondo posto con circa il 15 per cento (circa 43 mila preferenze). Il Team K è un altro partito autonomista dell’Alto Adige, è nato nel 2018 ed è di orientamento progressista. Al terzo posto si è piazzata la Lega, con l’11 per cento (31 mila preferenze), mentre Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Fratelli d’Italia non hanno superato il 4 per cento dei voti.  

Alle elezioni europee 2019 il copione è stato simile. In questa occasione il Svp ha preso il 46,5 per cento dei voti (circa 114 mila preferenze), mentre al secondo posto si è piazzata la Lega, con il 17,5 per cento (circa 43 mila preferenze). Al terzo posto si è piazzata Più Europa (11 per cento), mentre al quarto Europa Verde (9 per cento). Il Partito Democratico è arrivato quinto con il 6,5 per cento dei voti, seguito dal Movimento 5 Stelle (3,8 per cento), da Forza Italia (1,7 per cento) e da Fratelli d’Italia (1,6 per cento). 

Alle elezioni politiche 2022 alla Camera, nel collegio uninominale di Bolzano il Svp è arrivato primo con il 33 per cento dei voti eleggendo come deputato Manfred Schullian, mentre nel collegio di Bressanone ha ottenuto il 57 per cento, eleggendo come deputata Renate Gebhard. A Bolzano il Svp ha superato l’intera coalizione di centrodestra, che è arrivata seconda con il 25 per cento, mentre a Bressanone ha superato ampiamente quella di centrosinistra, formata da Partito Democratico, Alleanza Verdi-Sinistra, Più Europa e Impegno civico, che ha ottenuto il 20 per cento. 

Come anticipato, il presidente della provincia autonoma di Bolzano viene eletto dai consiglieri provinciali. Il presidente provinciale deve ottenere il voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti del consiglio, ossia di almeno il 50 per cento più uno. In più, sia il presidente sia la giunta provinciale devono rappresentare tutti i gruppi linguistici della provincia. A prescindere dai risultati delle elezioni, il Svp dovrà dunque trovare un accordo con altre forze politiche per eleggere il proprio candidato. Per esempio nel 2013 Kompatscher è diventato per la prima volta presidente della provincia grazie a un accordo tra Svp e PD, mentre nel 2018 è stato rieletto grazie a un accordo con la Lega.

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