Da anni una parte sempre più importante dell’attività dei parlamentari si concentra sull’esame dei decreti-legge, provvedimenti che sono presentati dal governo e che devono essere convertiti in legge da Camera e Senato entro due mesi. Per esempio in questa legislatura, iniziata a ottobre 2022, il Parlamento ha convertito in legge 42 decreti, mentre le leggi approvate dopo essere state presentate da deputati o senatori sono state 22.
Questo squilibrio tra i poteri del governo e del Parlamento ha fatto sì che gli emendamenti ai decreti siano diventati una delle poche opportunità per i parlamentari e per i partiti di incidere sull’attività legislativa. In particolare il luogo dove si consumano periodicamente le “battaglie” sugli emendamenti, ossia sulle modifiche da apportare ai decreti prima della loro conversione in legge, sono le commissioni parlamentari. Queste infatti sono piccole assemblee che esaminano i disegni di legge prima che arrivino in aula. È qui che i parlamentari giocano un ruolo centrale per portare avanti le proposte dei loro partiti di appartenenza.
Questo squilibrio tra i poteri del governo e del Parlamento ha fatto sì che gli emendamenti ai decreti siano diventati una delle poche opportunità per i parlamentari e per i partiti di incidere sull’attività legislativa. In particolare il luogo dove si consumano periodicamente le “battaglie” sugli emendamenti, ossia sulle modifiche da apportare ai decreti prima della loro conversione in legge, sono le commissioni parlamentari. Queste infatti sono piccole assemblee che esaminano i disegni di legge prima che arrivino in aula. È qui che i parlamentari giocano un ruolo centrale per portare avanti le proposte dei loro partiti di appartenenza.