Il consenso in Parlamento si guadagna anche a colpi di degustazioni

Dal vino al granchio blu, nei ristoranti di Camera e Senato interessi politici ed economici si mescolano, tra promozione dei territori, leggerezza e qualche polemica
Il salame di cinghiale distribuito alla Camera nella degustazione del 13 maggio – Fonte: Festival della Cucina Veneta
Il salame di cinghiale distribuito alla Camera nella degustazione del 13 maggio – Fonte: Festival della Cucina Veneta
Proposte di legge, mozioni, ordini del giorno, interrogazioni. La politica – si sa – è fatta di questioni tecniche, di articoli, di emendamenti e di abilità nello sfruttare le pieghe dei regolamenti di Camera e Senato. Ma non è solo questo, perché è anche una questione di gusti e di sapori. Di strette di mano davanti a un piatto di ravioli, a una coppetta di gelato artigianale o a un panino con la porchetta.

Negli ultimi mesi, tra una seduta e l’altra, alla Camera e al Senato i parlamentari hanno organizzato degustazioni di prodotti tipici di qualsiasi genere. Il 29 maggio, per esempio, al ristorante della Camera si è tenuta una degustazione di vino calabrese promossa dal deputato di Forza Italia Francesco Battistoni, già sottosegretario all’Agricoltura del governo Draghi. Due settimane fa, il 13 maggio, si è svolta invece una degustazione di ravioli al granchio blu e al cinghiale, promossa da alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia, che hanno coinvolto produttori veneti attivi nel settore. 

Le degustazioni non sono una novità di questa legislatura, ma appuntamenti consolidati per parlamentari, produttori locali e giornalisti di settore, dove cucina, interessi economici e politici si mescolano, e dove le divergenze tra i partiti si appianano, nonostante in alcuni casi le polemiche non siano mancate.

Come si organizza una degustazione in Parlamento

In Parlamento le degustazioni sono organizzate di solito nei ristoranti della Camera e del Senato. 

Alla Camera il ristorante si sviluppa su più saloni sullo stesso piano dell’aula e per accedervi si passa da un corridoio subito dopo l’ingresso principale di Palazzo Montecitorio. Al Senato al ristorante si accede da un giardino che collega Palazzo Madama, sede del Senato per l’appunto, e Palazzo Carpegna, dove si trovano le sedi dei gruppi parlamentari. Entrambi i ristoranti sono eleganti e normalmente possono accedervi solo i parlamentari, i loro collaboratori, i funzionari di Camera e Senato e i giornalisti iscritti all’Associazione stampa parlamentare, l’associazione che rappresenta la stampa parlamentare. Per le degustazioni, invece, può accedere chiunque, a patto che abbia il permesso di accedere alla Camera e al Senato, come per esempio i giornalisti con permessi giornalieri. 

Per organizzare una degustazione la procedura è abbastanza semplice ed è simile a quella prevista per l’organizzazione delle conferenze stampa, un’altra attività in cui i parlamentari si danno molto da fare. In breve, il parlamentare o i parlamentari che vogliono organizzare una degustazione devono farne richiesta al collegio dei questori, dando i dettagli dell’evento, fornendo la lista dei partecipanti e dei prodotti che intendono portare quest’ultimi. 

Alla Camera e al Senato i questori sono rispettivamente tre deputati e tre senatori che hanno il compito di vigilare sul cerimoniale, ossia le regole di comportamento, i permessi per l’accesso e l’organizzazione di eventi. In più, i questori redigono ogni anno il bilancio interno di Camera e Senato, con le entrate e le uscite delle due assemblee. Di solito, due questori sono eletti tra i partiti di maggioranza, mentre il terzo rappresenta le opposizioni. Al momento alla Camera i questori sono Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia), Alessandro Manuel Benvenuto (Lega) e Filippo Scerra (Movimento 5 Stelle). Al Senato i questori sono Gabriele Nastri (Fratelli d’Italia), Antonio De Poli (Noi Moderati) e Marco Meloni (Partito Democratico).  

A volte le degustazioni sono precedute da conferenze stampa, organizzate dagli stessi parlamentari che hanno promosso la degustazione, altre volte sono eventi a sé stanti. Le degustazioni parlamentari vengono comunque pubblicizzate per lo più tra giornalisti, politici e addetti ai lavori, con inviti specifici, e non esiste un elenco ufficiale di tutte quelle che si sono tenute finora tra Camera e Senato.

Secondo quanto risulta a Pagella Politica, nel 2025 si sono tenute finora almeno cinque degustazioni alla Camera e al Senato: una degustazione di ostriche il 4 marzo, una di porchetta il 10 aprile, una di prosciutto il 15 aprile, quella di granchio blu e cinghiale il 13 maggio, e quella del vino del 29 maggio.
La degustazione di vino calabrese ospitata dal ristorante della Camera il 29 maggio – Foto: Augusto Cantelmi
La degustazione di vino calabrese ospitata dal ristorante della Camera il 29 maggio – Foto: Augusto Cantelmi

Sensibilizzare ai problemi 

Alcune degustazioni hanno l’obiettivo di sensibilizzare la politica su problemi concreti e questioni aperte.

Un esempio è la degustazione di ravioli al cinghiale e di ravioli al granchio blu organizzata alla Camera il 13 maggio dalla deputata di Fratelli d’Italia Marina Marchetto Aliprandi e dal collega di partito Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura del Senato. Alla degustazione hanno partecipato il pastificio Artusi, uno storico pastificio padovano, l’azienda agricola Contin, specializzata nella lavorazione di carne, ed “Eccellenze venete”, un gruppo che rappresenta in Veneto aziende del settore alimentare e di prodotti del territorio. 

«Da un lato abbiamo voluto dimostrare che ci sono delle crisi che si possono trasformare in opportunità, e lo abbiamo fatto attraverso due imprese, il pastificio Artusi e l’azienda Contin, che hanno saputo fare tesoro di una situazione di crisi come quelle dovute alla diffusione del granchio blu e dei cinghiali. Il ché ovviamente non basta per risolvere questi problemi, perché serve l’azione del governo, che ha già preso diversi provvedimenti a riguardo», ha spiegato a Pagella Politica De Carlo. 

Da tempo varie associazioni che rappresentano gli agricoltori, come Coldiretti, stanno denunciando la proliferazione da un lato dei cinghiali, che contribuirebbero a danneggiare i raccolti, mentre diverse associazioni della pesca stanno lamentando la diffusione nei mari italiani del cosiddetto “granchio blu”, una specie di crostaceo molto invasiva che danneggia l’ecosistema costiero e le attività dei pescatori italiani.
L’invito alla degustazione di ravioli al cinghiale e granchio blu del 13 maggio – Foto: Federico Gonzato
L’invito alla degustazione di ravioli al cinghiale e granchio blu del 13 maggio – Foto: Federico Gonzato
Sul granchio blu, il governo ha finora stanziato fondi per finanziare la cattura e lo smaltimento di questo tipo di crostacei, ha nominato un commissario straordinario per l’emergenza, l’ex prefetto di Rovigo e Ravenna Enrico Caterino, e ha invitato gli italiani a mangiare e pescare il granchio blu. «Noi in politica siamo spesso abituati a parlare molto, a chiacchiere, a parlare a noi stessi, ma servono esempi concreti e questo era l’obiettivo che ci siamo prefissati ospitando in Parlamento questi imprenditori», ha aggiunto De Carlo.

Promozione dei prodotti e dei territori

Altre degustazioni sono legate alla promozione di prodotti tipici o eventi locali, e non a problemi specifici. 

Un esempio è la degustazione di porchetta organizzata al ristorante della Camera il 4 aprile da alcuni deputati di Forza Italia per promuovere “Porchettiamo”, un festival dei produttori di porchetta di tutta Italia, tenutosi dal 16 al 18 maggio a San Terenziano di Gualdo Cattaneo, un borgo in Umbria vicino a Perugia. La degustazione si è tenuta dopo una conferenza stampa nella sala conferenze della Camera, a cui hanno partecipato gli organizzatori del festival e diversi parlamentari, tra cui il deputato di Forza Italia Francesco Battistoni.
La porchetta intera distribuita durante la degustazione del 4 aprile alla Camera – Foto: Federico Gonzato
La porchetta intera distribuita durante la degustazione del 4 aprile alla Camera – Foto: Federico Gonzato
Viterbese, 58 anni di età, Battistoni è stato sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura durante il governo Draghi, ed è molto attivo nell’ambito degli eventi culinari in Parlamento. Lo stesso Battistoni è l’organizzatore dell’assaggio di vini calabresi che si è tenuto il 29 maggio alla Camera, dopo una conferenza stampa per presentare la sedicesima edizioni di “Calici sotto le stelle”, un evento di degustazione di vini organizzato a Diamante, un comune di circa 5 mila abitanti in provincia di Cosenza.

Come spesso avviene, per promuovere l’evento, Battistoni ha inviato ai colleghi parlamentari inviti via e-mail. «Cara Collega, caro Collega. Ho il piacere di invitarvi giovedì 29 maggio 2025, ore 16, presso la Sala stampa della Camera dei Deputati alla conferenza stampa di presentazione dell’evento “Calici sotto le Stelle” […].  A seguire, una degustazione presso il Ristorante della Camera dei Deputati a base del prodotto vino Chiarello, quale importante momento per celebrare e promuovere un prodotto che è esempio di quell’insieme di valori, tradizioni e ricette che rendono il nostro Paese eccellenza nel mondo», si legge nell’invito recapitati da Battistoni ai colleghi. 

A novembre 2023 Battistoni aveva organizzato un’altra degustazione a base di granchio blu, per raccontare il lavoro di una start-up fondata a Rimini impegnata nella lavorazione di questo tipo di crostaceo.
Francesco Battistoni (a destra) insieme al segretario di Forza Italia Antonio Tajani all’assemblea nazionale di Coldiretti a luglio 2023– Fonte: ANSA
Francesco Battistoni (a destra) insieme al segretario di Forza Italia Antonio Tajani all’assemblea nazionale di Coldiretti a luglio 2023– Fonte: ANSA
Alla Camera, però, l’evento per eccellenza nella promozione dei territori e dei prodotti tipici è la degustazione organizzata ogni anno prima di Natale dalla Commissione Agricoltura. L’evento coinvolge agricoltori e produttori da ogni parte d’Italia, e i parlamentari membri della Commissione Agricoltura sono direttamente coinvolti nell’organizzazione dell’evento, a cui partecipa di solito il ministro dell’Agricoltura. 

«La degustazione natalizia è ormai una tradizione consolidata. Anni fa si teneva nella sala della nostra commissione, ma poi si è deciso di fare le cose in grande ed ormai è organizzata sempre al ristorante», ha raccontato a Pagella Politica Manfred Schullian, deputato della Südtiroler Volkspartei (SVP), il principale partito della provincia autonoma di Bolzano. Alla Camera dal 2013, Schullian è un avvocato cassazionista e produttore di vini nella zona di Caldaro, un comune della provincia autonoma di Bolzano. «Per preparare la degustazione di Natale ogni parlamentare della Commissione Agricoltura invita produttori della propria regione e per ognuno si allestiscono dei tavoli dedicati. La materia prima, i prodotti della degustazione, sono di solito offerti dai produttori stessi. Oltre ai produttori, i parlamentari si organizzano per portare conoscenti e amici, persone interessate alle questioni dell’agricoltura», ha spiegato Schullian, che è per l’appunto uno dei deputati della Commissione Agricoltura.

Nella degustazione di Natale, come in altre organizzate in Parlamento, sono direttamente coinvolte anche le associazioni di categoria degli agricoltori, tra cui Coldiretti, a cui spesso i parlamentari si affidano per trovare imprese a cui fare esporre i loro prodotti. Coldiretti è uno dei principali sindacati degli agricoltori italiani, ed è molto influente nelle scelte dei governi, da destra a sinistra.

Momenti di distensione e polemiche

Le degustazioni sono momenti di dialogo pure tra i parlamentari stessi, in cui si mettono da parte le divisioni politiche. 

Per esempio, in occasione della degustazione di cinghiale e granchio blu, il coordinatore veneto di Fratelli d’Italia De Carlo ha pubblicato una foto sul suo profilo Instagram insieme al deputato della Lega Alberto Stefani. «La politica a volte tende a dividere o comunque a contrapporre le persone ma ci sono cose, come la difesa del territorio che uniscono», ha scritto De Carlo nel suo post. 

Segretario del partito di Matteo Salvini in Veneto, Stefani è considerato uno dei candidati di punta per la successione dell’attuale presidente Luca Zaia. Tra i diretti concorrenti di Stefani c’è però proprio De Carlo, che da mesi insieme a Fratelli d’Italia rivendica il diritto di avere un ruolo di primo piano nella scelta del candidato del centrodestra alla guida della Regione Veneto, dove le elezioni si terranno entro novembre di quest’anno e dove Zaia non può più ricandidarsi per via del limite ai mandati per i presidenti di regione. «Io e Alberto siamo entrambi innamorati del Veneto. Ogni occasione in cui c’è la possibilità di promuovere realtà della nostra regione ci unisce. E questa mi è sembrata l’occasione giusta per poter coinvolgere tutti i veneti presenti in Parlamento», ha detto De Carlo, commentando il suo post.
A proposito di rapporti politici, ad aprile 2019, all’epoca del primo governo Conte, alla Camera si era tenuta una degustazione di pesto alla genovese, a cui avevano partecipato l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, l’allora sindaco di Genova Marco Bucci e l’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Tra un assaggio e l’altro, il clima tra i quattro era stato gioviale, nonostante di lì a pochi mesi l’alleanza tra la Lega e il Movimento 5 Stelle sarebbe finita, anche per gli attriti tra Conte e Salvini.
In alcuni casi le degustazioni in Parlamento hanno fatto discutere. Per esempio, a marzo di quest’anno si è tenuta al Senato una degustazione di ostriche, organizzata dal senatore ferrarese di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, dove hanno partecipato pescatori provenienti soprattutto da Goro, un comune sulla costa del Mar Adriatico in provincia di Ferrara. Alla degustazione ha partecipato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, che in quell’occasione ha lanciato una proposta criticata da più parti: abbassare l’IVA sulle ostriche per favorire la vendita di questo prodotto, e perché da tempo i pescatori chiedono di favorire l’allevamento delle ostriche per combattere la diffusione del granchio blu. Diversi partiti all’opposizione hanno criticato e preso in giro Lollobrigida per la sua proposta, ma, come abbiamo spiegato in un altro approfondimento, in passato quasi tutti i partiti avevano chiesto di abbassare l’IVA sulle ostriche.

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