Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha una grande passione per il pesto alla genovese. Da mesi la sua amministrazione sta finanziando una campagna pubblicitaria basata su un enorme mortaio gonfiabile, che prima è comparso a bordo di una chiatta sul fiume Tamigi a Londra, poi a Sestriere, una nota località sciistica in Piemonte, e al Festival di Sanremo.
Per giustificare questa iniziativa, che fa parte di una serie di eventi dal costo complessivo di mezzo milione di euro, Toti sta facendo leva sulla presunta fama del pesto a livello internazionale. Il 20 marzo il presidente della Regione Liguria ha infatti scritto su X che il pesto è la «seconda salsa più famosa al mondo, dopo quella di pomodoro», rilanciando un articolo pubblicato sul settimanale Panorama. Negli scorsi mesi Toti aveva già descritto il pesto come la «seconda salsa più consumata al mondo», come la «salsa più “googlata” al mondo» e addirittura come «la salsa più conosciuta al mondo». E negli anni sui social il presidente della Regione Liguria ha pubblicato decine di foto mentre mangia ed elogia il pesto.
In realtà, se si scava un po’ più a fondo, si scopre che tutte queste dichiarazioni sono prive di fondamento.
Per giustificare questa iniziativa, che fa parte di una serie di eventi dal costo complessivo di mezzo milione di euro, Toti sta facendo leva sulla presunta fama del pesto a livello internazionale. Il 20 marzo il presidente della Regione Liguria ha infatti scritto su X che il pesto è la «seconda salsa più famosa al mondo, dopo quella di pomodoro», rilanciando un articolo pubblicato sul settimanale Panorama. Negli scorsi mesi Toti aveva già descritto il pesto come la «seconda salsa più consumata al mondo», come la «salsa più “googlata” al mondo» e addirittura come «la salsa più conosciuta al mondo». E negli anni sui social il presidente della Regione Liguria ha pubblicato decine di foto mentre mangia ed elogia il pesto.
In realtà, se si scava un po’ più a fondo, si scopre che tutte queste dichiarazioni sono prive di fondamento.