Partiti smemorati sulle ostriche: quasi tutti hanno chiesto di tagliare l’IVA

PD e Italia Viva prendono in giro la proposta del ministro Lollobrigida, dimenticando che è uguale a quella dei loro stessi parlamentari
ANSA
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Nelle scorse ore il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida è stato criticato e preso in giro da più parti perché ha proposto di ridurre l’IVA sulle ostriche. «L’impegno che abbiamo assunto è di mettere più utenti possibili nella condizione di poter acquistare, di poter accedere a questo prodotto, che non deve essere di lusso», ha detto Lollobrigida, facendo riferimento anche ai danni causati dal granchio blu agli allevamenti italiani di ostriche. Le dichiarazioni sono state fatte durante un evento di degustazione organizzato al Senato su iniziativa del senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni. All’evento hanno partecipato alcune aziende di pescatori, tra cui quelle di Goro, un comune in provincia di Ferrara, zona dove è stato eletto Balboni.

Alcuni partiti all’opposizione hanno subito sfruttato le dichiarazioni di Lollobrigida, riprese da molti quotidiani, per criticarlo. «Meno male che in questi tempi cupi è ricomparso il ministro Lollobrigida con il suo (involontario) umorismo. Il popolo ha fame? Abbassiamo l’IVA sulle ostriche!», ha scritto su X Antonio Misiani, responsabile economia del Partito Democratico. Sui social network, Italia Viva ha pubblicato un fotomontaggio della regina Maria Antonietta, con la faccia di Lollobrigida e in mano un’ostrica. «Lollobrigida e la sua gaffe quotidiana», ha commentato il partito di Matteo Renzi (alla regina francese è falsamente attribuita la frase: «Se non hanno più pane, che mangino brioche», riferita al popolo).
I partiti che oggi criticano Lollobrigida dimenticano, però, che anche alcuni loro parlamentari hanno proposto di abbassare l’IVA sulle ostriche, così come quelli di quasi tutti i partiti in Parlamento.

Senza andare troppo in là nel tempo, lo scorso novembre, durante l’esame in Commissione Bilancio della Camera del disegno di Bilancio per il 2025, la deputata del Partito Democratico Nadia Romeo ha presentato un emendamento per chiedere di ridurre l’IVA sulle ostriche dal 22 per cento al 10 per cento, la stessa proposta fatta dal ministro dell’Agricoltura. In base alla legge (Tabella A), l’IVA su crostacei e molluschi, «freschi, refrigerati, congelati o surgelati, secchi, salati o in salamoia», è del 10 per cento, «esclusi astici, aragoste e ostriche». La richiesta di Romeo – che ha più volte denunciato i danni del granchio blu sulla produzione di ostriche – era di eliminare la parte “e ostriche”, permettendo così a questo tipo di mollusco di beneficiare dell’IVA ridotta. Lo stesso identico emendamento era stato presentato, senza successo, da alcuni deputati di Forza Italia e della Lega [1].

I parlamentari del Partito Democratico non sono comunque nuovi a proposte simili. Nel 2017, lo stesso emendamento sulle ostriche era stato presentato – e poi ritirato – da sette senatori del partito, durante l’esame al disegno di legge di Bilancio per il 2018. 

Lo stesso tentativo è stato fatto sei anni dopo da Raffaella Paita. A novembre 2023, durante l’esame del disegno di Bilancio per il 2024, la senatrice di Italia Viva – partito che oggi prende in giro Lollobrigida – ha presentato lo stesso emendamento dei colleghi, che è stato respinto. 

Le stime sui costi di un taglio dell’IVA sulle ostriche variano a seconda degli emendamenti presentati, da 100 mila a 200 mila euro, che lo Stato perderebbe ogni anno come entrate.

 

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[1] I tre emendamenti sono i numeri: 8.020, 8.0152 e 82.0131.

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