I poteri della Corte dei Conti
Partiamo dal ponte sullo Stretto. Il 29 ottobre la Corte dei Conti ha annunciato di non aver approvato la delibera con cui, lo scorso agosto, il CIPESS aveva approvato il progetto definitivo del ponte sullo Stretto.
Il CIPESS è un organo del governo che coordina la programmazione economica e assegna le principali risorse pubbliche per investimenti e infrastrutture. È presieduto dal presidente del Consiglio e ne fanno parte i ministri competenti in materia economica, di bilancio, infrastrutture e sviluppo, con il compito di approvare i grandi progetti, ripartire i fondi di coesione e verificare la sostenibilità ambientale e finanziaria delle opere.
In base all’articolo 100 della Costituzione, la Corte dei Conti esercita il cosiddetto “controllo preventivo di legittimità”. In parole semplici, i giudici contabili devono verificare che tali atti siano conformi alle leggi prima che producano effetti concreti. Questo controllo deve avvenire «nelle forme stabilite dalla legge». E infatti, una legge del 1994 – che contiene le “Disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei Conti” – stabilisce, all’articolo 3, che il controllo preventivo di legittimità viene esercitato non su tutti i provvedimenti del governo, ma «esclusivamente» su «specifici atti non aventi forza di legge». Tra questi, rientrano atti che comportano impegni di spesa o scelte operative, come appunto le delibere del CIPESS.
Il procedimento
funziona in modo piuttosto lineare. Una volta ricevuto l’atto da controllare, la Corte ne verifica la legittimità: se non emergono irregolarità, lo ammette al visto e alla registrazione, momento in cui l’atto diventa efficace. Se invece sorgono dubbi, si apre una fase istruttoria che deve concludersi entro 60 giorni, per evitare ritardi nell’azione amministrativa. In alcuni casi, se la Corte rifiuta la registrazione, il Consiglio dei ministri può deliberare che l’atto debba comunque entrare in vigore. In tal caso, la Corte può procedere con una “registrazione con riserva”: l’atto acquista efficacia, ma la decisione viene segnalata al Parlamento e resta a carico del governo una responsabilità politica.
Al momento non sono note le motivazioni della decisione della Corte dei Conti sul progetto del ponte sullo Stretto, che saranno pubblicate entro 30 giorni. A settembre, però, la stessa Corte aveva chiesto chiarimenti al governo sulla delibera, ed evidentemente le risposte fornite negli scorsi giorni non sono state ritenute soddisfacenti. Tra le altre cose, la Corte aveva criticato la scarsa chiarezza delle procedure amministrative e la debolezza della documentazione fornita dal governo, e anche sul piano economico erano stati evidenziati problemi di trasparenza. Le obiezioni non riguardavano quindi la spesa in sé o l’opportunità economica dell’opera, ma questioni procedurali e formali. Il 30 ottobre, la stessa Corte ha chiarito in un comunicato stampa di essersi espressa sulla delibera del CIPESS «senza alcun tipo di valutazione» sul «merito dell’opera».
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha già anticipato che il Consiglio dei ministri approverà comunque il progetto definitivo del ponte, nonostante il parere contrario della Corte dei Conti.