Il 23 giugno il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte è intervenuto alla Camera per criticare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che nelle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo ha annunciato che l’Italia rispetterà il nuovo impegno preso con la NATO: portare nei prossimi anni la spesa in difesa a un valore pari al 5 per cento del Prodotto interno lordo (PIL). Questo nuovo impegno aggiorna quello concordato oltre dieci anni fa dai Paesi membri dell’alleanza militare, che prevedeva un aumento delle spese in difesa fino al 2 per cento del PIL.
«Ha riconosciuto che l’accordo al 2 per cento del PIL era del 2014: io ero professore a Firenze, non faccia confusione. Lei era in politica», ha detto Conte, che ha aggiunto di aver scontentato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump quando quest’ultimo aveva chiesto ai Paesi della NATO di aumentare le spese militari. «Ho guardato Trump negli occhi e ho detto: “Prima devo sottoscrivere un accordo con la Cina, perché i nostri imprenditori hanno bisogno, sono in difficoltà, hanno bisogno di nuovi mercati”», ha dichiarato il presidente del Movimento 5 Stelle. «Non ho sottoscritto il 2 per cento, ma l’ho giustificato. Sa come? Lo faccia anche lei: ho detto che non posso affamare gli italiani».
Ma è davvero così? Quando era presidente del Consiglio, Conte ha davvero respinto l’impegno di portare al 2 per cento la spesa in difesa dell’Italia? In breve, la risposta è no.
«Ha riconosciuto che l’accordo al 2 per cento del PIL era del 2014: io ero professore a Firenze, non faccia confusione. Lei era in politica», ha detto Conte, che ha aggiunto di aver scontentato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump quando quest’ultimo aveva chiesto ai Paesi della NATO di aumentare le spese militari. «Ho guardato Trump negli occhi e ho detto: “Prima devo sottoscrivere un accordo con la Cina, perché i nostri imprenditori hanno bisogno, sono in difficoltà, hanno bisogno di nuovi mercati”», ha dichiarato il presidente del Movimento 5 Stelle. «Non ho sottoscritto il 2 per cento, ma l’ho giustificato. Sa come? Lo faccia anche lei: ho detto che non posso affamare gli italiani».
Ma è davvero così? Quando era presidente del Consiglio, Conte ha davvero respinto l’impegno di portare al 2 per cento la spesa in difesa dell’Italia? In breve, la risposta è no.