Giovedì 12 dicembre la Corte di Cassazione ha dichiarato validi altri cinque referendum abrogativi, oltre a quello contro la legge sull’autonomia differenziata. Un referendum vuole modificare la legge che regola la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri, mentre gli altri quattro referendum riguardano alcune regole del mercato del lavoro, e più nello specifico la riforma del Jobs Act approvata durante il governo di Matteo Renzi.
I referendum abrogativi servono a cancellare in tutto o in parte una legge, e i loro risultati sono validi solo se al voto partecipa almeno il 50 per cento più uno dei cittadini aventi diritto. Dopo il via libera della Cassazione, i cinque quesiti referendari dovranno passare l’esame della Corte Costituzionale, che dovrà giudicare se sono ammissibili oppure no. In caso di risposta positiva, gli elettori saranno chiamati a votare per i referendum in una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno 2025.
I referendum abrogativi servono a cancellare in tutto o in parte una legge, e i loro risultati sono validi solo se al voto partecipa almeno il 50 per cento più uno dei cittadini aventi diritto. Dopo il via libera della Cassazione, i cinque quesiti referendari dovranno passare l’esame della Corte Costituzionale, che dovrà giudicare se sono ammissibili oppure no. In caso di risposta positiva, gli elettori saranno chiamati a votare per i referendum in una domenica tra il 15 aprile e il 15 giugno 2025.