Le alleanze più bizzarre alle elezioni comunali

Il PD alleato con la Lega e il Movimento 5 Stelle con la sinistra radicale sono solo alcuni degli accordi più curiosi di questa tornata elettorale
L’ex sindaco di Messina Cateno De Luca in campagna elettorale per le elezioni regionali in Sicilia del 2022 – Fonte: Ansa
L’ex sindaco di Messina Cateno De Luca in campagna elettorale per le elezioni regionali in Sicilia del 2022 – Fonte: Ansa
Partiti di sinistra che si alleano con partiti di destra, partiti di centro che fanno accordi con i cosiddetti “antisistema”: in questa tornata delle elezioni comunali – vinta dalla coalizione di centrodestra – ci sono state varie alleanze curiose tra schieramenti con posizioni molto diverse tra loro. 

Prendiamo il caso di Altamura, un comune di 70 mila abitanti in provincia di Bari. Al ballottaggio è stato eletto sindaco Vitantonio Petronella, con solo 18 voti di vantaggio su Giovanni Moramarco. Quest’ultimo è stato sostenuto da Fratelli d’Italia e Forza Italia, mentre Petronella dal Partito Democratico e dagli esponenti locali della Lega, che però non hanno presentato una propria lista. Secondo Lillo Colonna, segretario della Lega ad Altamura, Petronella è una «persona capace, stimata e benvoluta dalla comunità cittadina» e la «più idonea a guidare il comune per i prossimi cinque anni».

Dopo essere arrivato secondo al primo turno, al ballottaggio di Terni, in Umbria, ha vinto Stefano Bandecchi, presidente della Ternana calcio e fondatore dell’Università telematica Cusano, a cui lo scorso gennaio la Guardia di finanza ha sequestrato beni per 20 milioni di euro. Bandecchi ha battuto il candidato del centrodestra Orlando Masselli grazie a una coalizione variegata, composta tra gli altri da Alternativa Popolare e Italexit, due partiti che a livello nazionale sono su posizioni politiche distanti tra loro. 

Alternativa Popolare è un partito di centro, di cui Bandecchi è coordinatore nazionale, nato nel 2017 dopo lo scioglimento del Nuovo Centrodestra, fondato dall’ex ministro Angelino Alfano. A livello europeo Alternativa Popolare è iscritto al Partito popolare europeo, che comprende tra gli altri anche Forza Italia. Italexit è invece uno dei cosiddetti “partiti antisistema”, che si collocano fuori dal sistema politico nazionale, contro quello che loro stessi definiscono il «mainstream» e il «pensiero unico». Italexit è stato fondato nel 2020 dall’ex senatore del Movimento 5 Stelle e conduttore televisivo Gianluigi Paragone: ha posizioni sovraniste ed euroscettiche, e con la pandemia di Covid-19 ha spesso criticato i vaccini e il green pass.

Alleanze siciliane

Domenica 28 e lunedì 29 maggio si è votato anche per il primo turno delle elezioni comunali in oltre cento comuni in Sicilia. A Taormina è stato eletto sindaco Cateno De Luca, leader del partito “Sud chiama Nord”, con oltre il 60 per cento dei voti, sconfiggendo il sindaco uscente del PD Mario Bolognari. Bolognari si è presentato con una propria lista civica, senza simboli di partito, al cui interno si sono però candidati esponenti locali di Lega e Forza Italia. Curiosità: Taormina è il quarto comune della provincia di Messina a essere stato amministrato da De Luca. Tra il 2003 e il 2011 De Luca è stato sindaco di Fiumedinisi, tra il 2012 e il 2017 di Santa Teresa di Riva e tra il 2018 e il 2022 di Messina. A settembre 2022 De Luca si è candidato per la carica di presidente della Regione Sicilia, arrivando però secondo. 

In Sicilia si è votato in quattro capoluoghi di provincia: Catania, Ragusa, Siracusa e Trapani. A Catania e Siracusa la Lega di Matteo Salvini non ha presentato una lista con il simbolo del partito, ma quella chiamata “Prima l’Italia”. A Trapani Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno sostenuto la candidatura a sindaco di Maurizio Miceli, mentre la Lega no. Anche qui il partito di Salvini non ha presentato una lista con il proprio simbolo e alcuni suoi esponenti locali hanno creato la lista civica “Trapani tua”, a sostegno del candidato del centrosinistra Giacomo Tranchida. Tranchida ha vinto le elezioni con oltre il 42 per cento dei voti, mentre Miceli è arrivato secondo circa il 37 per cento. In Sicilia basta prendere più del 40 per cento dei voti al primo turno per evitare il ballottaggio.

Un po’ di qua, un po’ di là

Complice il fallimento del progetto per creare un partito unico, Azione e Italia Viva non hanno sostenuto gli stessi candidati sindaco in tutti i comuni al voto. In alcuni casi si sono alleati con i partiti di centrodestra, in altri con quelli di centrosinistra.

Per esempio a Brindisi Azione e Italia viva non hanno presentato una lista ma hanno appoggiato il candidato sindaco del centrodestra Giuseppe Marchionna. A Massa, Teramo e Catania Azione ha invece sostenuto i candidati sindaco del centrodestra, mentre Italia viva ha sostenuto il candidato sindaco del centrosinistra a Massa e a Teramo una candidata civica. A Catania non si è espresso ufficialmente a favore di nessun candidato.

Le alleanze del Movimento 5 Stelle

Un altro caso interessante riguarda il Movimento 5 Stelle. In queste elezioni comunali il partito dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha sostenuto lo stesso sindaco del Partito Democratico in sei capoluoghi: Brindisi, Catania, Latina, Teramo, Pisa e Siracusa. Negli altri casi il Movimento 5 Stelle è andato da solo oppure si è alleato con altri partiti, spesso di sinistra radicale, ottenendo scarsi risultati. 

A Brescia, per esempio, il Movimento 5 Stelle ha sostenuto la candidatura a sindaco di Alessandro Lucà, appoggiato dalla lista di sinistra radicale Unione Popolare e dal Partito Comunista Italiano. Lucà ha ottenuto circa il 2,5 per cento dei voti e la lista del M5S l’1,4 per cento. A Treviso si è verificata una situazione simile. Qui il M5S ha sostenuto Luigi Mestriner insieme ad Unione Popolare: Mestriner ha preso il 2,3 per cento e il partito di Conte meno del 2 per cento.

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