Il 22 agosto, intervistato da la Repubblica, il deputato del Partito Democratico ed ex ministro della Salute Roberto Speranza è intervenuto nel dibattito sulla proposta di introdurre in Italia il cosiddetto ius scholae (dal latino “diritto di scuola”). Questo è il principio in base al quale si dovrebbe concedere la cittadinanza italiana ai bambini stranieri che hanno concluso un percorso di studi nel nostro Paese.
Commentando l’apertura del ministro degli Esteri Antonio Tajani nei confronti dello ius scholae, Speranza ha affermato che l’introduzione di questo principio riguarderebbe «la vita di circa un milione di giovani italiani senza cittadinanza», che «studiano con i nostri figli, parlano i nostri dialetti».
Al netto dei giudizi politici, quanti sono i giovani stranieri che potrebbero ottenere la cittadinanza italiana con lo ius scholae? Facciamo chiarezza.
Commentando l’apertura del ministro degli Esteri Antonio Tajani nei confronti dello ius scholae, Speranza ha affermato che l’introduzione di questo principio riguarderebbe «la vita di circa un milione di giovani italiani senza cittadinanza», che «studiano con i nostri figli, parlano i nostri dialetti».
Al netto dei giudizi politici, quanti sono i giovani stranieri che potrebbero ottenere la cittadinanza italiana con lo ius scholae? Facciamo chiarezza.