Dopo aver asserito che all’interno dell’Unione Europea le economie che avanzano più rapidamente sono quelle che non hanno aderito alla moneta unica (ma nel 2014 il primato dovrebbe spettare all’Irlanda), Matteo Salvini si chiede se è un caso che i 9 Paesi nel mondo che crescono di meno siano economie dell’Eurozona.
Una zona di crescita lenta
Sicuramente le economie dell’Eurozona, in termini aggregati, hanno vissuto un periodo non felice. Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale, elaborati sul nostro sito europeo FactCheckEU, l’area euro è quella che registra un avanzamento di gran lunga inferiore nel 2012 e 2013: in base alle ultime previsioni dell’istituto, l’Eurozona crescerà di appena lo 0,83% nel 2014. Peggio di noi farà il raggruppamento post-sovietico della Comunità di Stati Indipendenti (sostanzialmente la Russia e le repubbliche centrasiatiche).
Sarà un caso?
L’Eurozona è effettivamente un’area di debole crescita, anche se non basta questo per definire un nesso causale tra la moneta unica e il lento avanzamento (altrimenti anche la conoscenza del russo non porterebbe bene ad un’economia). Non troviamo inoltre riscontro su Google Scholar di articoli accademici che abbiano discusso la correlazione tra euro e crescita (al massimo si discute degli effetti sul rapporto tra debito/Pil e Pil nella moneta unica). Vi è invece una grande pluralità di colpevoli sul banco degli imputati delle cause della crisi dell’euro, sia a livello europeo che a livello nazionale. Inoltre, anche uno degli esperimenti più chiacchierati di valutazione della connessione tra due indicatori “pesanti” come crescita e debito – quello di Reinhart e Rogoff – è stato criticato pesantemente non solo per difetti di forma ma anche per aver forzato un po’ troppo la causalità a spiegazione della correlazione. Volendosi astrarre dalla casualità, cosa dicono i fatti?
La “bottom 9”
Nell’analisi prendiamo come periodo di riferimento il 2014 visto che nella frase appena precedente a questa, Salvini ha parlato della crescita “in questo momento”. Ebbene, secondo il Fondo Monetario Internazionale, che ha i dati per 189 economie, solo uno dei 9 Paesi che cresceranno di meno nel 2014 hanno l’euro: Cipro. Dal grafico in basso notiamo come, con il -3,2% stimato, Cipro registrerà la quarta peggiore contrazione di Pil dopo la Libia (un terrificante -19,8%), Sud Sudan (-12,3%) e Ucraina (-6,5%). La situazione era leggermente peggiore nel 2013, quando nella “bottom 9” rientravano ben tre economie dell’Eurozona: Cipro, Grecia e Italia.
Il verdetto
L’economia dell’Eurozona non sta vivendo, per usare un eufemismo, un periodo particolarmente entusiasmante. Detto ciò, l’uscita di Salvini è chiaramente una boutade: le ultime posizioni della classifica non sono completamente occupate da economie che hanno la moneta unica. E’ inoltre opinione diffusa tra gli economisti che le cause scatenanti la crisi dell’Eurozona siano state tante e anche specifiche ai singoli Paesi. La presenza di economie con l’euro in fondo alla classifica salva la dichiarazione di Salvini dall’ignominia di una Panzana pazzesca ma non dal “Pinocchio andante”.