L’8 agosto scorso, in seguito alle sanzioni imposte dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti (più Canada, Australia, Norvegia), il governo russo ha annunciato il blocco dell’importazione di diversi dei loro prodotti dell’agroalimentare. Il blocco avrà la durata di un anno (fino all’agosto del 2015) e colpisce numerose categorie di settore, dalla carne (manzo, pollame, maiale) al latte e derivati, fino all’ortofrutticolo.
Inutile dire che l’azione del governo russo ha causato sconcerto e preoccupazioni tra gli operatori del settore, specialmente in Europa dove la ripresa economica ha recentemente lasciato il passo a quella che sembra essere una stagnazione. Dai produttori di formaggi finlandesi, ai contadini in Francia e ai coltivatori di mele in Polonia, gli effetti del blocco commerciale sembra che stiano già cominciando a farsi sentire.
Veniamo adesso all’Italia e alla dichiarazione del segretario della Lega Nord. L’Ice (Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione delle Imprese Italiane) ha pubblicato un esaustivo resoconto dell’impatto che si prevede proverrà dal blocco commerciale sul settore agroalimentare italiano, diviso per categoria merceologica.
Il valore totale di esportazione di tutte queste merci nel corso dell’anno scorso (2013) ammontava a 218 milioni di euro, suddivisi come segue:
A sua parziale discolpa, Salvini avrebbe potuto riferirsi a questo studio di previsione di Sace, che ad agosto analizzava l’impatto che potrebbero avere le contro-sanzioni russe in caso di una recrudescenza del conflitto nell’est dell’Ucraina e un inasprimento della guerra commerciale tra NATO e Russia. La forbice alta della forchetta (scenario pessimistico) stima un impatto sulle esportazioni italiane di 2,4 miliardi di euro nel biennio 2014-2015, ipotizzando però un aumento delle sanzioni in uno scenario futuro. Nello scenario “stabile” invece le stime si fermano a 938 milioni di euro sul biennio, quindi metà del dato indicato da Salvini.
Concludendo, le sanzioni economiche russe dovrebbero costare circa 200 milioni di euro al comparto agroalimentare e portare a costi complessivi di circa 500 milioni di euro. Cifre ingenti, ma ben lontane dal “1 miliardo di euro” citato da Salvini che si ferma al “Nì”.
ps vorremmo inoltre fare una piccola correzione aggiuntiva: non si tratta di sanzioni “alla Russia”, bensì “della Russia”, visto che è stata Mosca in questo caso ad imporre l’embargo.