Il segretario della Lega Matteo Salvini il 1° dicembre, ospite di Cartabianca su Rai3, ha affermato (min. 19:15) che «grazie ai due decreti “Sicurezza”» gli sbarchi si sarebbero ridotti del 90 per cento e i decessi in mare del 50 per cento.
Quando l’intervistatrice Bianca Berlinguer gli ha fatto notare che questo era accaduto già «prima dell’approvazione dei decreti “Sicurezza”», Salvini ha corretto il tiro, attribuendo il merito del calo «alla mia linea sull’immigrazione».
Stabilire un nesso di causa-effetto tra l’andamento delle migrazioni e un certo provvedimento o una certa linea politica è impossibile: i fattori che influenzano il fenomeno migratorio sono troppi e spesso difficilmente conoscibili. Possiamo però vedere quali siano stati i numeri degli sbarchi e dei decessi in mare prima, durante e dopo i decreti “Sicurezza”.
Da dove vengono le percentuali (corrette) del -90 e -50 per cento
Come abbiamo scritto in una nostra precedente analisi, è vero che nei 15 mesi in cui Salvini è stato ministro dell’Interno gli sbarchi si sono ridotti quasi del 90 per cento rispetto ai 15 mesi precedenti e i decessi in mare di più del 50 per cento. Dunque è vero che quando c’è stato il leader della Lega al Viminale il calo registrato negli sbarchi e nei decessi in mare abbia raggiunto quelle percentuali. Ribadiamo però che non è possibile dimostrare un nesso causale con la linea sull’immigrazione di Matteo Salvini.
Il trend di forte calo era iniziato già sotto il suo predecessore Marco Minniti – che aveva trovato nel 2017 un discusso accordo con le fazioni libiche per bloccare le partenze – come si vede ad esempio nel grafico condiviso dal ricercatore dell’Ispi Matteo Villa sull’andamento degli sbarchi tra 2015 e 2019.
Quando l’intervistatrice Bianca Berlinguer gli ha fatto notare che questo era accaduto già «prima dell’approvazione dei decreti “Sicurezza”», Salvini ha corretto il tiro, attribuendo il merito del calo «alla mia linea sull’immigrazione».
Stabilire un nesso di causa-effetto tra l’andamento delle migrazioni e un certo provvedimento o una certa linea politica è impossibile: i fattori che influenzano il fenomeno migratorio sono troppi e spesso difficilmente conoscibili. Possiamo però vedere quali siano stati i numeri degli sbarchi e dei decessi in mare prima, durante e dopo i decreti “Sicurezza”.
Da dove vengono le percentuali (corrette) del -90 e -50 per cento
Come abbiamo scritto in una nostra precedente analisi, è vero che nei 15 mesi in cui Salvini è stato ministro dell’Interno gli sbarchi si sono ridotti quasi del 90 per cento rispetto ai 15 mesi precedenti e i decessi in mare di più del 50 per cento. Dunque è vero che quando c’è stato il leader della Lega al Viminale il calo registrato negli sbarchi e nei decessi in mare abbia raggiunto quelle percentuali. Ribadiamo però che non è possibile dimostrare un nesso causale con la linea sull’immigrazione di Matteo Salvini.
Il trend di forte calo era iniziato già sotto il suo predecessore Marco Minniti – che aveva trovato nel 2017 un discusso accordo con le fazioni libiche per bloccare le partenze – come si vede ad esempio nel grafico condiviso dal ricercatore dell’Ispi Matteo Villa sull’andamento degli sbarchi tra 2015 e 2019.