Il 9 gennaio il presidente del Senato Ignazio La Russa ha commentato al Corriere della Sera i fatti avvenuti due giorni prima a Roma, dove un gruppo di militanti neofascisti ha commemorato i tre morti uccisi in via Acca Larentia nel 1978 facendo il saluto romano (noto anche come “saluto fascista”).
La Russa ha ribadito che Fratelli d’Italia «è totalmente estranea all’episodio dei saluti romani», ma ha sollevato dubbi sulla possibilità di applicare il reato di apologia di fascismo per chi compie gesti simili. «Non aiuta a risolvere la questione, e le polemiche che ogni volta si scatenano, il fatto che ci sia incertezza su come considerare certi gesti in caso di commemorazione di persone defunte», ha detto il presidente del Senato.
È vero: da un punto di vista giuridico c’è ancora incertezza su come considerare il saluto romano, anche se le cose potrebbero cambiare presto.
La Russa ha ribadito che Fratelli d’Italia «è totalmente estranea all’episodio dei saluti romani», ma ha sollevato dubbi sulla possibilità di applicare il reato di apologia di fascismo per chi compie gesti simili. «Non aiuta a risolvere la questione, e le polemiche che ogni volta si scatenano, il fatto che ci sia incertezza su come considerare certi gesti in caso di commemorazione di persone defunte», ha detto il presidente del Senato.
È vero: da un punto di vista giuridico c’è ancora incertezza su come considerare il saluto romano, anche se le cose potrebbero cambiare presto.