Il 30 agosto, in un’intervista con il quotidiano Il Riformista, la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella è intervenuta sui recenti casi di violenze sessuali nei confronti di giovani donne. Tra le altre cose Roccella ha ribadito che per prevenire il fenomeno è necessario, a suo parere, limitare la possibilità per i minori di accedere a contenuti pornografici online. Per sostenere questa tesi, la ministra ha affermato che secondo diversi studi i bambini accedono per la prima volta a contenuti porno in media all’età di «sette anni».
Negli scorsi giorni la ministra ha ripetuto questo dato almeno altre due volte: la prima è stata lo scorso 25 agosto in occasione di un’intervista con il Quotidiano Nazionale, la seconda è stata due giorni dopo, il 27 agosto, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.
Al netto delle legittime opinioni politiche, abbiamo verificato e Roccella sbaglia.
Negli scorsi giorni la ministra ha ripetuto questo dato almeno altre due volte: la prima è stata lo scorso 25 agosto in occasione di un’intervista con il Quotidiano Nazionale, la seconda è stata due giorni dopo, il 27 agosto, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.
Al netto delle legittime opinioni politiche, abbiamo verificato e Roccella sbaglia.