Il Premier sembra tenere molto al paragone tra le finanze pubbliche di Italia e Germania. Giá in passato, infatti, si era espresso sul famoso rapporto deficit/Pil, sottolineando come Roma, assieme a Berlino, fosse stata l’unica capitale in grado di mantenersi al di sotto della fatidica soglia del 3% nel corso del 2013.
Questa volta, peró, si spinge un po’ oltre, accomunandoci con la virtuosa economia teutonica non solamente per l’anno appena terminato bensí anche per i due precedenti, rimarcando, inoltre, la differenza rispetto agli altri “grandi Paesi europei”.
Per quel che riguarda lo stabilire quali Paesi europei siano “grandi” e quali “piccoli”, ci affidiamo agli ultimi dati Eurostat sul Pil per preparare un confronto tra Italia, Germania, Francia, Regno Unito, e Spagna.
Le ultime previsioni economiche per l’Eurozona, pubblicate dalla Commissione Europea il 5 novembre dell’anno appena passato, in realtá smentiscono Enrico Letta.
Il rapporto deficit/Pil dell’Italia (pag. 149, tavola 36) non si trova mai al di sotto della soglia del 3% nel corso degli ultimi tre anni presi in esame (2011, 2012 e 2013). Anzi, nel 2011 il rapporto sforava decisamente la soglia ideale, collocandosi al -3,8%. Non si può invece dire la stessa cosa della Germania, che si mantiene stabilmente al di sotto del 3%.
E’ però vero che, in confronto alle altre tre economie in oggetto, l’Italia ha fatto meglio almeno su questo parametro. Insomma, una mezza verità per il Premier, che non si merita di più di un “Ní'”