In un video prezzemolato di riferimenti ai cavalli di battaglia leghisti – il cui messaggio di base è quel “Roma Ladrona” d’antan che la Lega sventola di nuovo con insistenza (dopo essersi allontanata dai palazzi del potere romani da un anno intero) – il governatore del Piemonte Cota si lascia scappare questa generalizzazione assolutamente falsa.


Infatti il decreto legge n. 95/2012, recante “Riduzione della spesa a servizi invariati” (la cosiddetta spending review), dedica un intero articolo, l’articolo 7, alla riduzione della spesa della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri. Cosa prevede più nello specifico questo articolo? Prima di tutto un taglio netto di circa 1 miliardo e mezzo nel 2012 e 3 miliardi nel 2013 (vedi dossier del Sole 24 Ore), di cui almeno 60 milioni nei due anni dai ministri senza portafoglio (comma 1b). Guadagni ulteriori si dovranno ottenere nel 2013 attraverso un dimezzamento del costo delle auto blu, un abbattimento del costo dei sistemi di pagamento nel pubblico impiego di almeno il 15% ed una più rigida regolamentazione dei servizi di consulenza. Inoltre, tramite la spending review si impone una riduzione della spesa per l’acquisto di beni e servizi, conseguibile attraverso un più rigido presidio della Consip – la centrale acquisti controllata dal Ministero dell’Economia – che dovrebbe razionalizzare il procurement e assicurare migliori prezzi alle pubbliche amministrazioni. Un quadro più completo dei tagli previsti è disponibile consultando la nota integrativa al Documento di Economia e Finanza del 20 settembre 2012 (pagine 10 e 18 in particolare).


Sicuramente si potrebbe discutere sul merito di questa riduzione, sulla sua effettiva applicazione, o sull’eventuale insufficienza di questo taglio. Ma il commento categorico di Cota è assolutamente falso e tendente al populista. Il governatore piemontese si guadagna così la sua prima “Panzana pazzesca”.