Si parla di Ici, Imu, Tasi e Salvini denuncia gli effetti negativi della tassazione sul valore degli immobili. Iniziamo col dire che il fact-checking di questa dichiarazione è lievemente problematico perché il segretario della Lega Nord non specifica il contesto temporale di riferimento. Si starà riferendo all’andamento dall’esplosione della crisi nel 2008? Oppure al momento dell’adozione dell’Imu nel 2012? Visto che si parla di Tasi, presumiamo che l’interpretazione corretta sia la seconda. Tale collegamento non è infatti nuovo – già Silvio Berlusconi si era espresso a riguardo nella scorsa campagna elettorale (e prontamente analizzato da Pagella Politica).



Proviamo a fare chiarezza. Il numero citato da Salvini fece il giro dei giornali ad aprile del 2012 in seguito ad una conferenza stampa del direttore del Censis, Giuseppe Roma. Egli profetizzò un probabile un calo nei prezzi dal 20% al 50% a causa dell’Imu. E’ importante sottolineare che si trattava per l’appunto di una previsione, non della constatazione di un dato riscontrato. Previsione peraltro messa in dubbio dalle associazioni di categoria Assoedilizia e Assoimmobiliare.



Ma come sono andate veramente le cose?



Attraverso l‘indice dei prezzi delle abitazioni (Ipab), sviluppato dall’Istat sulla base degli acquisti immobiliari delle famiglie, apprendiamo che il calo difatti c’è stato ma si parla di una cifra ben lontana dal valore indicato da Salvini. Usando i dati della serie storica ricaviamo il grafico di cui sotto. Come si nota, si è registrata una flessione nei prezzi delle abitazioni di circa 8,3 punti rispetto ai valori pre-imposizione dell’Imu a gennaio del 2012 (flessione determinata dal crollo dei prezzi delle abitazioni esistenti che sono state vendute a prezzi pari al 87,9% dei livelli 2010). Sostanzialmente invariati restano, invece, i prezzi delle abitazioni nuove. Riscontriamo quindi un calo, ma è di circa di 11,1 punti per le abitazioni esistenti, ben lontano dal 50% paventato dal leader della Lega Nord.






Per garantire una maggiore accuretezza nel fornire informazioni ci poniamo un’altra domanda: per “valore delle case”, Salvini forse intendeva il valore del patrimonio immobiliare italiano complessivo? Per scoprire se in questi dati c’è conferma di quanto detto dall’europarlamentare a Ballarò, ci affidiamo ai dati del rapporto “Gli immobili in Italia”, pubblicato dall’Agenzia delle Entrate a cadenza annuale. Purtroppo il rapporto di quest’anno non è stato ancora pubblicato ma possiamo comunque constatare che tra il 2011 e il 2012 non c’è stato alcun calo complessivo in seguito all’introduzione dell’Imu, anzi. Il patrimonio abitativo valeva 6.335 miliardi di euro nel 2011 ed è aumentato lievemente (circa del 2%) fino a raggiungere 6.462 miliardi nel 2012. Difficile immaginare che nel 2013 si sia invece bruciato metà di questo valore (3.000 miliardi di euro), ovvero quasi due volte l’intero Pil del Paese.



Salvini parla di un calo del 50% nel valore delle case che non trova riscontro nei fatti. Il calo dei prezzi c’è stato ma è decisamente minore a quello indicato dal leader della Lega Nord che ottiene, per questo motivo, un sonoro “Pinocchio andante”.