Berlusconi rispolvera una promessa fatta nel famoso “Contratto con gli italiani“, versione 2001. Nel Contratto firmato nel salotto di “Porta a Porta” l’allora leader della Casa delle Libertà promise di creare un milione e mezzo di posti di lavoro.


Com’è andata veramente? Per verificare questa dichiarazione ci sembra lecito usare come periodo di riferimento quello del “Contratto”: i governi Berlusconi II e III, dal giugno del 2001 al maggio del 2006. Usando i dati trimestrali Eurostat abbiamo elaborato il grafico di cui sotto. Effettivamente il numero di occupati dal terzo trimestre 2001 al secondo trimestre 2006 è aumentato di 1,474 milioni di unità, un numero arrotondabile a quello citato dal Cavaliere.



 


Tuttavia, c’è un “ma”: in seguito alla legge Bossi-Fini, in questo periodo sono stati regolarizzati circa 650mila immigrati che lavoravano in Italia irregolarmente. Bankitalia ha invece stimato a circa 450mila unità la riduzione nel numero di “irregolari” tra il 2001 e il 2005. In ogni caso questi numeri non possono ritenersi posti di lavoro “aggiuntivi”, ma semplicemente posti di lavoro “emersi”, che ridurrebbero a circa 1 milione i posti di lavoro davvero creati. Rimane un ottimo risultato, ma la dichiarazione di Berlusconi è corretta solo a metà e si guadagna quindi un “Nì”.


PS: i lettori che fossero interessati possono trovare nella tabella sotto l’andamento del numero di occupati nel periodo successivo al periodo di riferimento (i dati sono sempre Eurostat):