Ospite di Lilli Gruber dopo quasi un anno di “silenzio” televisivo, la presidente della Camera rilascia una intervista in cui trova spazio anche un riferimento alla visita romana del Premier greco Alexis Tsipras. Boldrini non esita a ricordare la situazione drammatica in cui si trova la Grecia, di cui sciorina dati e numeri drammatici; ma è vero che c’è stato uno spaventoso aumento della mortalità infantile? In passato sulla crisi Greca abbiamo riscontrato – nonostante i numeri già clamorosi di per sè – una certa tendenza a esagerare ulteriormente, sia sul versante economico che su quello sociale. E parrebbe che ci sia cascata anche Laura Boldrini.



La mortalità infantile



L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il fenomeno come la probabilità di morte nel primo anno di vita, per ogni 1.000 nati vivi. Quasi un anno fa sul nostro portale europeo FactCheckEU.org abbiamo verificato una dichiarazione simile, quella della candidata dei Verdi alla Presidenza della Commissione Europea. Era il 30 aprile 2014 quando la tedesca Ska Keller asseriva che “l’austerità sta avendo risultati orribili […] abbiamo visto addirittura un aumento nella mortalità dei bambini in Grecia”.



Un passo indietro



Innanzitutto è il caso di sottolineare che secondo i dati dell’UN Inter-agency Group for Child Mortality Estimation, pubblicati dalla Banca Mondiale, il tasso di mortalità infantile è (fortunatamente) sceso negli ultimi 50 anni in Grecia come nell’Ue. Da oltre 40 morti per 1.000 nascite negli anni ’60, il tasso è arrivato a 3,7 nel 2013 (sotto alla media Ue).






I dati degli ultimi 10 anni



Boldrini però denuncia un aumento recente, figlio degli anni della crisi e dell’austerity. Un articolo della prestigiosa rivista scientifica Lancet di febbraio dal titolo La crisi della salute greca: dall’austerità al negazionismo” sembra darle ragione, parlando di un aumento del 43% del tasso di mortalità infantile tra il 2008 e il 2010. C’è però un caveat molto importante messo in luce da una risposta di quattro studiosi greci su Lancet: il tasso è tornato a calare nel 2011 e 2012, e il 2008 è stato l’anno del minimo storico. Nel grafico sottostante esprimiamo i dati pubblicati dal Lancet (tratti da Elstat, l’Istat greco) e dal Child Mortality Estimate dell’Onu. Come si può vedere, sia i dati nazionali che le stime Onu indicano che nel 2011-2012 gran parte dell’aumento del 2009-2010 è stato annullato. Inoltre il tasso 2012 è il più basso mai registrato, fatta eccezione proprio del 2008. Se guardiamo poi ai valori assoluti, i dati Elstat indicano che nel 2012 erano morti 293 bambini di età inferiore ai dodici mesi, rispetto ai 314 del 2008 (il tasso è quindi aumentato per un calo del denominatore, ovvero le nascite).






Il verdetto



Boldrini utilizza un dato molto circolato e di sicuro effetto, ma sbagliato. Per quanto ci sia stato un incremento della mortalità infantile in Grecia nel periodo 2008-2010, tale aumento è stato quasi neutralizzato nei due anni successivi. Inoltre si potrebbe sostenere che il 2008 sia stato un’anomalia positiva in un trend di lungo termine che sia Elstat che l’Onu indicano in continuo calo. “Pinocchio andante”.