Matteo Salvini usa la Finlandia (“che non ha la mafia, non ha la camorra, non dà le pensioni alle figlie zitelle dei dipendenti pubblici, non ha la casta”) per attaccare i fallimenti della moneta unica, rea di aver causato una disoccupazione record. I suoi dati sono però decisamente imprecisi.
Come si sta in Finlandia?
La Finlandia non sta passando un gran momento, economicamente parlando. La sua economia si è contratta in ciascuno degli ultimi tre anni (-1,4 nel 2012, -1,1 nel 2013 e -0,4 nel 2014). Con la crisi è aumentata la disoccupazione che si sta avvicinando alla doppia cifra.
Il tasso di disoccupazione era 9,2% nel primo trimestre 2015 e 9,4% a maggio, ultimo dato disponibile. Ma questo tasso è ben lontano dall’essere il più alto nella storia finlandese. La serie storica Eurostat purtroppo inizia solo nel 1988, ma anche questo relativamente breve frangente ci permette di smentire la frase di Salvini.
Come si può vedere nel grafico sottostante, il Paese nordico vide il proprio tasso di disoccupazione esplodere nei primi anni ’90 (per chi volesse approfondire le ragioni di questa crisi segnaliamo questo rapporto). Al suo picco nel 1994, il tasso di disoccupazione era pari a 16,6%. Un livello molto più alto di quello attuale, quindi. In seguito la Finlandia è entrata nell’Unione Europea (1995) ed ha adottato l’euro (1999).
Il verdetto
Solo una parte della dichiarazione di Salvini si salva: che la disoccupazione finlandese sta arrivando al 10%. Per il resto è assolutamente falso dire che questo livello non si è mai visto nella storia del Paese, dal momento che appena ventun’anni fa il tasso era al 16,6%. “Pinocchio andante”.
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