Oscar Giannino si ripete, dopo un’affermazione quasi analoga di qualche settimana fa.  E come allora, non brilla proprio per precisione, anche se si mostra più attento che in precedenza. E’ verissimo che la destra (Governi Berlusconi) ha  utilizzato come cavallo di battaglia quello di diminuire le tasse e di ridimensionare la spesa pubblica. E’ vero anche che gli esecutivi di Berlusconi non hanno avuto grandissimi successi in entrambi i casi,  ma non “hanno fatto l’esatto opposto” cioè non hanno aumentato spesa pubblica e pressione fiscale.


Per quanto riguarda la pressione fiscale, il Governo Berlusconi l’ha generalmente abbassata durante le varie legislature. Durante il Governo Berlusconi I (Maggio-Dicembre 1994) la pressione fiscale fu abbassata considerevolmente rispetto all’anno prima. Durante l’intera l XIV legislatura (Maggio 2001- Aprile 2006) la pressione fiscale diminuì dal 41.6% del 2000 (ultimo anno Governo precedente) al 40.4% del 2005 (ultimo anno interamente del Governo Berlusconi), di nuovo con una diminuzione considerevole. Infine, durante il Berlusconi IV la pressione fiscale è diminuita di nuovo (anche se di poco), dal 43.1% dell’ultimo Governo Prodi (2007) al 42.5% del 2011. Giannino sembra sbagliarsi quindi. Non bisogna però dimenticare (e questo non c’è nei numeri della pressione fiscale) che Tremonti aveva puntato molto sulle tasse per stabilizzare i conti pubblici durante l’annus horribilis del 2011. Ai tempi, si parlava di aumentare la pressione fiscale probabilmente addirittura al 44.5% nel 2012.


E’ vero invece che durante gli anni del Governo Berlusconi la spesa pubblica è aumentata (unica eccezione, se andiamo a vedere i dati Istat , tra 2009 e 2010 la Spesa delle Pubbliche Amministrazioni è leggermente diminuita). Se guardiamo poi al rapporto Spesa/Pil, il dato è meno severo, con un aumento, invece, di ca. 2 pps di Spesa/Pil negli anni 2008-2011, ma anche un rapporto pressoché costante durante i Governi Berlusconi II-III e una leggera decrescita nel Governo Berlusconi I.


 


 


 



Riassumendo: è vero che il PDL ha detto spesso di voler abbassare le tasse e ridurre la spesa pubblica, ma ha diminuito la pressione fiscale (nonostante gli interventi pianificati da Tremonti per il 2011 fossero in tutt’altra direzione) a fronte di un aumento pressoché costante della spesa pubblica.  Diciamo “Ni”: non vediamo propriamente “l’esatto opposto” citato da Giannino.


 


NB: quando parliamo di “aumento delle tasse” prendiamo come dato di riferimento la “pressione fiscale” e non il gettito totale dei contributi (somma di imposte dirette, imposte indirette, imposte in c/capitale, contributi sociali) perché questo, essendo in gran parte risultante di una aliquota moltiplicata per una base imponibile (reddito che concorre al PIL) aumenta/diminuisce in funzione di essa ( e quindi del PIL) e non solamente di una riduzione dell’aliquota stessa (il vero “aumento delle tasse). La pressione fiscale dovrebbe essere un indicatore più preciso, perché  parzialmente “depurato” da questo effetto.