L’uscita delle nuove previsioni economiche della Commissione Europea è un’occasione per Brunetta per fare dei confronti con le stime nazionali.
Vediamo, in rapida successione, se i vari confronti citati da Brunetta sono ripresi correttamente o meno.
Deficit strutturale: è vero quello che dice il capogruppo alla Camera, ossia che la Commissione fa una stima di -0,8% di deficit strutturale nel 2014 rispetto a -0,6% stimato nel precedente “Winter Forecast”, e che prevede sarà pari a -0,7% nel 2015 rispetto al decisamente più ottimistico -0,1% contenuto nel DEF, presentato ad aprile dal governo.
Crescita del Pil: è vero anche in questo caso che vi è divergenza tra la stima della Commissione (+0,6% nel 2014, invariata rispetto alle stime precedenti) e quelle del Documento di Economia e Finanza (+0,8%). Non vi è alcuna indicazione nelle stime in base alle quali la Commissione ritenga “nullo” l’impatto delle misure del governo Renzi. Anzi, vi è un’indicazione secondo la quale la riduzione del cuneo fiscale possa aumentare i consumi: la conclusione tratta da Brunetta sembra quindi essere un po’ faziosa.
Disoccupazione: è vero che Renzi ha espresso la speranza di riportare la disoccupazione sotto il 10% entro fine mandato (e non “in pochi mesi”, come aveva detto Brunetta recentemente). Ed è inoltre vero che il tasso di disoccupazione dovrebbe aumentare ulteriormente nel 2014 per arrivare al 12,8% (in aumento rispetto al 12,6% della stima precedente e in aumento rispetto al 12,2% del 2013). Tuttavia non è corretto dire che il trend “continua a essere in crescita”, visto che la stessa Commissione prevede un “declino marginale” nel 2015 (stimata al 12,5%) e non dà nessuna indicazione sul percorso da qui al 2018.
Dati sostanzialmente corretti accompagnati da qualche conclusione faziosa: “C’eri quasi” per il capogruppo Forza Italia alla Camera.