A Londra per il simposio italo-britannico dedicato all’Expo, il governatore della Lombardia sottolinea le opportunità economiche che offre la sua regione non solo da un punto di vista di “business”, ma anche da quello turistico e culturale.



Non è la prima volta che alcuni presidenti di regione si cimentano sul tema. In passato sia Zingaretti che Crocetta si sono contesi i primati Unesco delle loro rispettive regioni, sbagliando. Vediamo invece se Maroni si è informato adeguatamente.



mappa siti unesco italia






Sul sito della Regione Lombardia scopriamo che dei 50 siti “patrimonio dell’umanità” presenti in Italia, sono 9 quelli situati in Lombardia, rendendola la regione con la più alta concentrazione di siti riconosciuti dall’UNESCO. (Il sito della Regione parla di 49 siti, ma non tiene conto che nel giugno 2013 anche il Monte Etna si è aggiunto alla lista dei siti italiani).



Dei nove siti lombardi, otto sono patrimoni culturali, mentre il Monte San Giorgio, condiviso con la Svizzera e la cui parte italiana è stata riconosciuta dall’UNESCO nel 2010, è un patrimonio naturale.



Il Monte San Giorgio non è l’unico sito lombardo che attraversa le frontiere nazionali: la Ferrovia retica del Bernina, la tratta della trasversale alpina più alta di tutta Europa è anche Svizzera, mentre la serie dei Siti Palafitticoli preistorici dell’arco alpino, composta dai resti di insediamenti preistorici databili tra il 5000 e il 555 a.C., si estende su ben sei paesi: Svizzera, Austria, Francia, Germania, Slovenia e Italia.



Impossibile poi non menzionare il Convento e la Chiesa di Santa Marie delle Grazie con il Cenacolo di Leonardo da Vinci, così come Mantova e Sabbioneta, definite “eccezionali testimonianze dell’architettura e dell’urbanistica del Rinascimento” dall’Unesco.



Che la Lombardia ospiti un gran numero di patrimoni dell’umanità, così come definiti dall’Unesco, non c’è dubbio. Tuttavia i siti sono nove e non dieci: Maroni, “C’eri quasi”.