Una delle proposte della Lega Nord targata Salvini riguarda l’introduzione di un’aliquota fiscale unica al 20 percento per tutti, che sostituisca l’attuale sistema di aliquote progressive. Il modello di riferimento – forse un po’ a sorpresa per un segretario della Lega – sarebbe la Russia, dove effettivamente vige un’aliquota unica del 13 percento.
Nel 2001 il governo di Vladimir Putin varò una profonda riforma del sistema fiscale russo che, tra le altre cose, sostituì il sistema di aliquote al 12, 20 e 30 percento con un’aliquota unica del 13% per le imposte sul reddito personale.
L’obiettivo era quello di rendere l’evasione fiscale meno conveniente e di semplificare il fisco. Come riporta un paper del Fondo Monetario Internazionale (da cui abbiamo tratto l’immagine a destra), nell’anno successivo le entrate fiscali da tali tasse aumentarono del 26% in termini reali.
Quotidiani e riviste economiche anglosassoni cominciarono a indicare la Russia a modello, proprio mentre negli Stati Uniti si discuteva di riforma del fisco (ne scrissero Business Week, Economist e Wall Street Journal, tra gli altri). Come mostra l’immagine a destra presa dall’Economist, altri Paesi seguirono l’esempio russo, anche se le repubbliche baltiche avevano già fatto da capofila negli anni novanta.
Probabilmente non basta introdurre un’aliquota unica ad un livello piuttosto basso per far emergere il sommerso. Il Fmi conclude che nel caso russo l’aumento dei salari (slegato dalla riforma) ebbe un ruolo importante nella crescita delle entrate tributarie, così come maggiori sforzi sul contrasto all’evasione.
Considerazioni economiche a parte, introdurre un sistema simile in Italia richiederebbe anche una modifica della Costituzione. L’articolo 53 dispone infatti che “il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.
Salvini, in ogni caso, si è limitato a ricordare come funziona il sistema russo e si guadagna un “Vero”.