Matteo Salvini critica il governo in quanto favorirebbe le grandi imprese, a discapito del 90% di piccoli e medi imprenditori. Andiamo a verificare se quel che dice è vero e cogliamo l’occasione per indagare sulla struttura delle imprese in Italia.
Un Paese di micro imprese
Come rivela un rapporto della Commissione Europea sulla situazione delle piccole e medie imprese in Italia pubblicato nel 2014, il 99,9 percento delle imprese nel Paese apparterrebbe alla categoria delle Pmi. Di queste, quasi la totalità – il 94,8% – sono micro imprese. Ricordiamo che, secondo le definizioni europee, le micro imprese sono quelle con meno di dieci dipendenti; le piccole quelle con meno di cinquanta e le grandi quelle con meno di 250 dipendenti (semplifichiamo, ma ci sarebbero anche dei criteri di fatturato o di bilancio).
Dalla tabella in alto (riportata dal rapporto della Commissione), vediamo come la dimensione mini delle imprese non sia una caratteristica soltanto italiana, anche se nel nostro Paese è leggermente accentuata. E’ interessante anche notare come in termini di valore aggiunto, quel 95% di micro imprese produca lo stesso valore aggiunto – circa 200 miliardi – rispetto allo 0,1% di grandi imprese.
Il verdetto
La proporzione di imprenditori che non hanno migliaia di dipendenti è perfino superiore a quella citata da Salvini, che porta a casa un “Vero”.