Beppe Grillo torna a parlare del debito pubblico italiano, peccando di imprecisione.



Innanzitutto, Il leader “pentastellato” esagera platealmente l’ammontare dell’incremento annuo del debito pubblico del nostro Paese, che non ha mai raggiunto (e non è previsto raggiungere, secondo il DEF 2013) i 130 miliardi di euro, attestandosi al massimo a un’ottantina di miliardi tra 2011 e 2012; inoltre è previsto calare in futuro.



Le imprecisioni non finiscono qui. Per quanto riguarda il delta (“incremento”) della spesa per interessi, questa è invece stata più variabile negli anni (dipende anche dal “taglio” delle emissioni obbligazionarie oltre che dall’ammontare dello stock del debito) ed è prevista decrescere nel 2013 (per effetto delle politiche restrittive), fino ad attestarsi ad un incremento tra i 7 e i 5 miliardi di euro annui (all’incirca) fino al 2017. In questo caso Grillo, quindi, stima almeno parzialmente il trend degli interessi, anche se è “conservativo” sull’incremento di essi: i numeri che cita nella dichiarazione non sono lontanissimi dal vero, ma rimangono abbastanza imprecisi.



Qui sotto riportiamo qualche serie storica e la relativa fonte, tanto per la cronaca. Il debito italiano ha dell’incredibile, ma non è il caso di esagerare ulteriormente!



Debito Pubblico e Spesa per Interessi



In definitiva, valutazioni un po’ grossolane per Grillo, che merita un “Nì”: sbaglia molto sull’incremento del debito, un po’ meno sulla crescita della spesa per interessi (almeno per quanto riguarda quella attesa per il futuro).



Link Eurostat: 2001-2011 Debito Pubblico



Link Istat: Spesa per Interessi 2001-2011: Database Istat (Tav.1)



Link DEF: 2011-2017, Spesa per Interessi (pag.23) e Debito Pubblico (pag.32)