Sembra ieri che Beppe Grillo denunciava, in una delle prime analisi verificate da Pagella Politica, che “Non siamo falliti perchè metà del nostro debito era in mano alle banche francesi e alle banche tedesche”. secondo il leader M5S tale scenario fa parte ormai del passato e la proporzione del debito in mano alle banche francesi e tedesche è calato in maniera vistosa, fino a raggiungere il 30%.
I detentori stranieri del debito pubblico
Il governo Monti si è insediato a novembre del 2011. A fine ottobre, secondo i dati della Banca d’Italia (tavola 5), erano in mano ai non residenti circa 790 miliardi di euro su un debito totale pari a 1.909 miliardi di euro, per una quota pari al 41,4%. A giugno 2014 il debito era arrivato a 2.134 miliardi di euro, ma la quota in mano ai non residenti (724 miliardi) era calata a poco più di un terzo: 33,9%. Come si può vedere nel grafico in basso, lo stock di debito in mano ai non residenti è rimasto sostanzialmente invariato negli anni mentre è aumentato quello in mano ai residenti, cambiando le relative proporzioni.
Le banche tedesche e francesi
Visto che – sempre secondo Grillo – “quando hanno mandato Monti” il debito in mano ai non residenti era pari a 790 miliardi di euro, è impossibile che le banche tedesche e francesi – un sottogruppo dei non residenti – ne detenessero 900 miliardi. Abbiamo tentato di ottenere maggiori dettagli dall‘ufficio stampa di Bankitalia, la quale ci ha però risposto che “la Banca d’Italia non dispone del dettaglio per nazionalità del detentore”.
Il debito estero complessivo
Abbiamo consultato anche i dati della Banca dei Regolamenti Internazionali (Bri, in inglese Bank of International Settlements) per isolare le banche di credito tedesche e francesi. I dati Bri riguardano tuttavia l’esposizione totale al debito italiano, non solo quello pubblico ma anche quello di istituti privati. In ogni caso vi riassumiamo qui quello che abbiamo scoperto e cioè che alla fine del terzo trimestre del 2011 le banche francesi detenevano circa 369 miliardi di dollari di debito italiano mentre quelle tedesche meno della metà: 145 miliardi. Al cambio euro-dollaro dell’epoca, queste cifre si traducono in circa 261 e 102 miliardi di euro rispettivamente. A giugno del 2014, le banche francesi possedevano circa 366 miliardi di dollari di debito italiano (267 miliardi di euro), rispetto ai 125 miliardi circa delle banche tedesche (91 miliardi di euro), sempre secondo i dati della Bri. Complessivamente le banche tedesche e francesi erano esposte al debito italiano (pubblico e privato) per un ammontare pari a 373 miliardi a fine 2011 e 358 miliardi a metà 2014. Molto ma molto meno dei “900 miliardi” paventati da Grillo per il solo debito pubblico.
Il verdetto
I numeri citati da Beppe Grillo ci sembrano alquanto lontani dai dati disponibili. La quota del debito pubblico italiano in mano alle banche francesi e tedesche non poteva essere pari al 50% prima dell’arrivo di Monti dal momento che tutto il debito in mano ai non residenti era poco sopra il 40%. Da allora la quota in mano ai non residenti si è ridotta ma non nella maniera descritta drammaticamente dalla dichiarazione di Grillo. Inoltre i dati Bri indicano che il debito italiano complessivo detenuto da banche tedesche e francesi era ben al di sotto delle cifre citate dal leader del M5S, il quale si salva dalla “Panzana pazzesca” solo perché effettivamente una diminuzione si è vista ma i numeri sono decisamente altri: “Pinocchio andante”.