Le promesse di Berlusconi (che si avvereranno o no, ai posteri l’ardua sentenza) sono oramai un po’ dappertutto – sul web e sui giornali – e anche i suoi avversari politici non possono fare a meno di ricordarle: riduzione della spesa pubblica, restituzione dell’Imu, eliminazione dell’Irap… Monti cita correttamente solo alcune delle proposte del Cavaliere, che ripercorriamo attraverso questo articolo de La Stampa


Al di là delle promesse, però, rimangono i fatti e Mario Monti pretende di conoscerli bene, accusando lo stesso Berlusconi di essere un “incantatore di serpenti”, che ha aumentato la spesa di 154 miliardi negli ultimi due governi. Scettici come sempre, andiamo a controllare.


Riferendosi alle ultime due esperienze di governo, ipotizziamo che il premier Monti si riferisca al governo Berlusconi precedente al suo (2008-2011) e ai governo Berlusconi II-III, che si sono succeduti senza interruzioni tra il 2001 e il 2005 (nel mezzo ricordiamo i due anni del governo Prodi II – per tutti i dati sui governi italiani si veda qui). 



Come si enuncia dal grafico, elaborato su dati Istat, la spesa del governo, al netto della variazione durante il governo Prodi II, è aumentata negli ultimi sei anni di 150 miliardi di euro. Nel dettaglio, Berlusconi inizia il suo governo nel 2001 con 601 miliardi di spesa pubblica, e lo conclude nel 2006 con 731 miliardi (attribuiamo qui la spesa pubblica – riferita all’anno elettorale – al governo uscente, in quanto è quest’ultimo che ha approvato la relativa legge finanziaria). Una differenza di 130 miliardi netti. Successivamente, riprende il governo nel 2008 con un lascito di 775 miliardi (la spesa con il governo Prodi aumenta di 44 miliardi) e lo lascia a Monti con una spesa iscritta a bilancio di 798 miliardi. Altri ventiquattro miliardi di differenza che sommati ai 130 del primo periodo fanno 154. 


La cifra citata da Monti è precisissima: “Vero”.