Durante la presentazione alla stampa estera del referendum consultivo per chiedere di uscire dall’euro, un giornalista giapponese interviene sul fatto che la politica monetaria flessibile introdotta dal governo Abe (parte del gruppo di riforme c.d. “Abenomics”) non ha al momento portato ad una svolta nell’economia reale. Grillo risponde sottolineando che almeno in Giappone si registra una disoccupazione molto bassa, malgrado un enorme debito. “Me lo conferma, giornalista giapponese?”, chiede il comico. Solleviamo il giornalista nipponico dal compito e ci pensiamo noi a verificare i dati di Grillo.
Il debito giapponese
Il debito pubblico giapponese è effettivamente straordinario, ma non ai livelli indicati da Beppe Grillo. Nel 2° trimestre 2014, secondo i dati della Banca Mondiale, infatti, questo ammontava a 9.749 miliardi di dollari. Stando ai dati pubblicati dal Ministero delle Finanze giapponese, invece, a settembre il debito aveva superato un milione di miliardi di yen (1.038.915 miliardi per la precisione, pari a 7.542 miliardi di euro al tasso di cambio del periodo). Si tratta quindi di meno della metà della cifra indicata da Grillo. Il leader del M5S sbaglia anche la proporzione tra il debito pubblico italiano (2.134 miliardi di euro a settembre – tab. 5) e quello giapponese, che è circa tre volte e mezzo quello italiano (non “dieci volte il nostro”).
Ciò non toglie che si tratta di una cifra straordinaria; in base ai dati Bloomberg (ripresi nel grafico a destra) al 2014 il debito pubblico giapponese era pari a quasi 100.000 dollari pro capite, rispetto ai circa 47.000 dollari di debito per ogni cittadino italiano.
Il tasso di disoccupazione
Non è la prima volta che sentiamo Grillo parlare della disoccupazione giapponese. In passato aveva sostenuto che “C’è oggi, in Giappone, il più basso tasso di disoccupazione al mondo. Sotto al 2%. Non esiste al mondo! Sono tutti occupati”, una dichiarazione che avevamo bollato con un grave “Pinocchio andante”. Questa volta se la cava un po’ meglio perché il tasso di disoccupazione non è “zero” come dice Grillo, ma comunque piuttosto basso: 3,5% a novembre 2014. Una percentuale che è quasi un quarto di quella italiana, e al di sotto anche di quella tedesca, che si aggira attorno al 5%.
Il verdetto
I numeri di Grillo sono piuttosto lontani dalla realtà dei fatti. Il debito che lui descrive essere pari a 20 mila miliardi è invece poco più di un terzo. La disoccupazione non “è zero” bensì 3,5%. Il senso della frase regge – il debito è alto e la disoccupazione bassa – ma i numeri no: “Nì”.