Matteo Salvini sostiene che un’eventuale uscita dall’euro non avrebbe grosse ripercussioni sul debito pubblico italiano in quanto, a suo dire, due terzi sarebbero detenuti da creditori italiani. Scopriamo se è così.
Gli ultimi dati Bankitalia mostrano che il debito delle amministrazioni pubbliche ammonta a circa 2.120 miliardi di euro. Di questi, 695 miliardi sono detenuti da creditori non residenti, pari al 33% del totale. Ha dunque ragione Salvini a sostenere che due terzi del debito pubblico è in mani italiane. Come mostra il grafico a fianco, l’altra categoria di detentori più importante è costituita dalle cosiddette “IFM residenti”, ovvero banche, fondi comuni monetari e altri intermediari, mentre le famiglie italiane ne detengono la quota più bassa, il 12%.
Tale dato serve a sostenere, come fa Salvini, che “il debito pubblico è nostro”. Tuttavia tale affermazione non implica che una eventuale uscita dall’euro possa avvenire senza patemi. (segnaliamo un’interessante analisi su LaVoce.info).
Ai nostri scopi ci limitiamo a verificare il dato e Salvini lo riporta correttamente: “Vero”.