Di ritorno da Strasburgo Matteo Renzi fa tappa da Bruno Vespa, che lo incalza sulle attività di altre banche centrali nel mondo rispetto alla Banca Centrale Europea. In Giappone, in Inghilterra, negli Stati Uniti – sostiene Vespa – le rispettive banche centrali hanno stampato moneta per stimolare l’economia (facendo incetta di titoli di Stato). Il Premier risponde che si tratta di situazioni diverse, perché in Giappone, ad esempio, l’elevatissimo debito pubblico sarebbe quasi interamente nelle mani dei giapponesi stessi, lasciando il Paese maggiormente al riparo rispetto a possibili instabilità finanziarie. Verifichiamo se è tutto corretto.






Il debito pubblico del Giappone – secondo il Fondo Monetario Internazionale – sarà pari al 243% del Pil nel 2014. Lo stesso Fmi prevede per l’Italia un debito pubblico del 134% quest’anno. Renzi sbaglia il dato ma è vero che il Giappone ha un debito pubblico, rispetto al Pil, superiore di quasi al doppio rispetto all’Italia.



E’ inoltre vero che più del 90% del debito pubblico giapponese è detenuto a livello nazionale. Come mostra il grafico a fianco, ripreso dal Wall Street Journal, solo l’8,4% dei titoli di Stato giapponesi sono nelle mani di investitori stranieri. In Italia, invece, gli ultimi dati Bankitalia mostrano che circa il 33% del debito delle amministrazioni pubbliche è detenuto da non residenti.



Complessivamente Renzi si mostra preparato, ma l’imprecisione sul dato del debito giapponese gli costa i pieni voti: Renzi, “C’eri quasi”!