Il Presidente Monti in conferenza stampa con il Presidente francese Hollande dice di non voler attribuire “cause o concause dietro il dolce, apprezzato, graduale movimento al ribasso dello spread”, ma di ambire a raggiungere quota 287, che secondo il premier sarebbe precisamente la metà dello spread registrato ad “inizio percorso”.


Sul tema dello spread abbiamo già analizzato dichiarazioni di Alfano e di Berlusconi che riportavano l’andamento del differenziale tra Btp e Bund tedeschi su orizzonte decennale in maniera scorretta. Questa volta sembra essere il professore a peccare d’imprecisione. Se per “inizio percorso” si intende il giorno di insediamento del governo, allora lo spread era di “soli” 519 punti base: infatti il primo giorno di governo Monti, il rendimento dei Btp aveva sfondato il muro del 7%, mentre i Bund venivano collocati attorno al 1,8% (vedi grafico Bloomberg). La differenza tra il numero citato da Monti e quello effettivo è di 55 punti base, e metà del valore riportato da Bloomberg sarebbe 259,5, non 287! Anche volendo usare il giorno prima dell’insediamento del governo (per evitare di considerare eventuali miglioramenti causati dall’insediamento di un governo tecnico), lo spread era comunque pari a 529 punti base, quasi 50 punti in meno del valore citato da Monti.


Ma allora il numero citato dal Presidente del Consiglio è interamente inventato? No. Esso corrisponde al record raggiunto durante la giornata del 9 novembre 2011, all’indomani dell’annuncio delle dimissioni di Berlusconi (avvenuta lo stesso giorno in cui Monti è stato nominato senatore a vita da Napolitano). A dirla tutta, poi, lo spread – il 9 novembre – ha chiuso a 552 punti base, ma il premier (riferendoci alla dichiarazione che stiamo analizzando) stava rispondendo a una domanda su come lo spread di ieri (2 dicembre 2012) fosse arrivato ad un minimo di 295 punti durante l’arco del giorno (per poi chiudere a quota 304). Se si tiene conto di questo, non è propriamente sbagliato citare un altro massimo raggiunto durante la giornata.


Monti è però impreciso su un tema spesso usato per fare rivendicazioni politiche: sebbene egli abbia dato il via al suo percorso in politica il 9 novembre, si considera come inizio della sua attivita’ politica il giorno vero e proprio dell’insediamento del governo (il 16 novembre). Il professore si gioca così il “Vero” e guadagna un risicato “C’eri quasi” .