Il ministro dell’Economia Padoan apre il Consiglio dei Governatori dell’Ifad (Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo) con un cenno all’Expo di Milano – il cui tema centrale è la nutrizione – e all’opportunità che l’esposizione universale rappresenta per riflettere sulle contraddizioni della nutrizione nel mondo.
Chi niente, chi troppo
Come conferma il Programma Alimentare Mondiale (WFP per le sue sigle in inglese), circa 805 milioni di persone non hanno cibo a sufficienza per vivere una vita sana e attiva. Il 98% di queste si trova nei Paesi in via di sviluppo, e la maggior parte (526 milioni per l’esattezza, in Asia). Le persone denutrite nei Paesi sviluppati sono, a confronto, “solo” 15 milioni. Primo “Vero” per Padoan.
Mentre centinaia di milioni di persone soffrono la fame, l’Organizzazione Mondiale della Sanità informa che la maggior parte della popolazione globale vive in Paesi in cui l’obesità uccide più persone rispetto a quante ne uccide il sottopeso. Questo è dovuto anche al fatto che l’obesità può causare malattie cardiovascolari, principali cause di morte nel 2012.
Il cibo perduto
Secondo la Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, circa un terzo del cibo prodotto globalmente è perso o sprecato. Lo spreco pro capite dei consumatori in Europa e Nord America raggiunge i 115 chili ogni anno, mentre nell’Africa Sub-Sahariana ed il Sud/Sud-Est asiatico lo spreco rappresenta 11 chili pro capite per anno.
Il Verdetto
Padoan punta il dito contro la denutrizione e la malnutrizione, evidenziando i problemi di redistribuzione che affliggono il mondo in modo paradossale, e lo fa citando dati fondamentalmente corretti: “Vero”.