Il 26 giugno, in un’intervista con il Corriere della Sera, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha commentato l’indecisione del governo Meloni di ratificare la riforma del trattato che ha istituito il Meccanismo europeo di stabilità (Mes). Quattro giorni prima la Commissione Esteri della Camera ha approvato il testo base del disegno di legge per la ratifica, ma al voto non hanno partecipato i partiti che sostengono il governo.
Secondo Crosetto «si deve discutere tra noi su quanto l’Europa reputi lo strumento necessario e come lo vediamo noi del centrodestra come coalizione e come governo. Bisogna ragionare su vantaggi e svantaggi, senza pregiudizi». Il ministro della Difesa, che è uno dei fondatori di Fratelli d’Italia, ritiene che finora chi ha chiesto aiuto al Mes «ne è uscito massacrato».
Ma è davvero così? Abbiamo verificato che cosa dicono i numeri e, al di là dell’iperbole, la dichiarazione di Crosetto è comunque esagerata. Ricordiamo che il dibattito politico di questi giorni è sulla ratifica della riforma del Mes, non sulla possibilità dell’Italia di chiedere sostegno al Mes. Oggi l’Italia è l’unico Paese membro del Mes a non aver ratificato la riforma del suo trattato istitutivo.
Secondo Crosetto «si deve discutere tra noi su quanto l’Europa reputi lo strumento necessario e come lo vediamo noi del centrodestra come coalizione e come governo. Bisogna ragionare su vantaggi e svantaggi, senza pregiudizi». Il ministro della Difesa, che è uno dei fondatori di Fratelli d’Italia, ritiene che finora chi ha chiesto aiuto al Mes «ne è uscito massacrato».
Ma è davvero così? Abbiamo verificato che cosa dicono i numeri e, al di là dell’iperbole, la dichiarazione di Crosetto è comunque esagerata. Ricordiamo che il dibattito politico di questi giorni è sulla ratifica della riforma del Mes, non sulla possibilità dell’Italia di chiedere sostegno al Mes. Oggi l’Italia è l’unico Paese membro del Mes a non aver ratificato la riforma del suo trattato istitutivo.