Parlando di fondo sociale Bersani si riferisce all’intero importo destinato dallo Stato alle politiche sociali nei singoli anni. Tali stanziamenti sono a loro volta suddivisi tra vari fondi, di cui uno, il più conosciuto, il Fondo nazionale per le politiche sociali(Fnps).



Secondo quest’analisi presentata da Astrid, in seguito all’approvazione della legge di stabilità 2012, Bersani ha più o meno ragione. Infatti, il totale degli stanziamenti sociali nel 2008 era pari a 2.526,7 milioni di euro (bravo Bersani!) mentre erano circa 538,3 nel 2011 e 229,4 nel 2012. Un importo un po’ superiore a quello citato dal segretario del Pd.



Inoltre, per completezza, ci teniamo a ricordare che comunemente con “fondo sociale” ci si riferisce al solo Fondo nazionale per le politiche sociali (Fnps) che nasce nel 1998 ed è la fonte nazionale di finanziamento specifico degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie, così come previsto dalla legge quadro di riforma del settore, legge legge 328/2000. In particolare: “il Fondo Sociale va a finanziare un sistema articolato di Piani Sociali Regionali e Piani Sociali di Zona che descrivono, per ciascun territorio, una rete integrata di servizi alla persona rivolti all’inclusione dei soggetti in difficoltà, o comunque all’innalzamento del livello di qualità della vita”.



Se avessimo guardato a questi dati, il risultato sarebbe stato un po’ diverso: secondo i decreti interministeriali per il riparto del Fnps del 2007 e del 2008, anni in cui la competenza per la loro approvazione spettava effettivamente al governo di centrosinistra, il fondo ammontava a 1.564.917.148 nel 2007 e 1.464.233.696 nel 2008. Nel 2011, in accordo con lo stesso documento, il Fnps è sì nettamente diminuito rispetto al periodo 2007/2008 ma resta pari a 218.084.045 euro (qui anche il decreto originale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali). Nel 2012, con la legge di stabilità, approvata il 12 novembre 2011, n. 183, tale fondo si riduce ulteriormente arrivando a quota 69.944.000 euro (si veda tabella C).



Con un po’ di confusione sulla terminologia, e con un dato giusto e uno sbagliato, Bersani si becca un “Ni”!