Matteo Salvini fa riferimento all’Everything But Arms (Eba, Tutto Tranne le Armi), un’iniziativa dell’Unione Europea a sostegno della crescita dei Paesi meno sviluppati con lo scopo ultimo di integrare le loro economie nazionali con quella globale.



In che cosa consiste l’Eba? Fa parte dello Schema Generalizzato di Preferenze dell’Ue, e pertanto la sua fonte normativa sono gli articoli 12 e 13 del relativo regolamento. Ebbene, l’Eba prevede che le esportazioni dei Paesi che aderiscono al trattato entrino nel mercato europeo senza dazi e quote e ad un prezzo minimo garantito. Attualmente, sono 50 i Paesi beneficiari.



E la Birmania? A causa di serie e sistematiche violazioni dei principi della Convenzione Ilo sul lavoro forzato, la Birmania era stata esclusa da questo regime agevolato. A seguito della decisione della Conferenza dell’Ilo, nel giugno 2012, di sospendere la risoluzione restrittiva nei confronti del Paese, anche la Ue ha reinserito la Birmania nel regime di preferenze previsto dall’Eba in data 19 Luglio 2013 (con applicazione retroattiva al giugno 2012).



In sostanza, quindi, Matteo Salvini ha ragione: il riso che arriva dalla Birmania può entrare in Europa (e in Italia) senza dazi, quote e ad un prezzo minimo garantito Ma la sua non è l’unica voce contraria. Ad ogni modo va precisato che quest’accordo è solamente temporaneo: una volta che le Nazioni Unite determinano che questi Paesi non vengano più considerati meno sviluppati, tale regime agevolato verrà sospeso dopo un periodo di transizione della durata “generosa” di tre anni. Inoltre, secondo un Regolamento adottato dal Parlamento e dal Consiglio dell’Ue, se questo regime di preferenze portasse ad un serio deterioramento della condizione finanziaria dei produttori di riso europei, si prevede la possibilità di istituire una procedura di investigazione che può portare alla re-instaurazione del precedente regime tariffario (articolo 22).



E’ vero che Bruxelles ha cancellato i dazi sulle importazioni di riso dalla Birmania, ma come abbiamo visto, il quadro normativo comunitario impedisce che questo si possa tradurre in uno svantaggio per i produttori europei e quindi la minaccia di Salvini sull’invasione di riso birmano è forse troppo allarmista: “Nì”