Il Presidente del Consiglio torna spesso a rimarcare come l’Italia sia un Paese dall’enorme ricchezza privata, fatto che stabilirebbe la solidità finanziaria dello Stivale nonostante l’enormità del suo debito pubblico. Come già fatto in precedenti analisi, utilizziamo il rapporto Bankitalia “La ricchezza delle famiglie italiane” per valutare la veridicità delle dichiarazioni di Renzi.



Un Paese di paperoni?



Iniziamo innanzitutto con il definire cosa si intende solitamente per “ricchezza privata”. Il rapporto Bankitalia la definisce come “ricchezza netta”, ossia come la somma delle seguenti componenti:



– attività finanziarie: l’insieme dei risparmi accumulati dalle famiglie sotto forma di titoli di stato, conti correnti, azioni, ecc.,



– ricchezza reale: l’insieme della ricchezza risparmiata dalle famiglie nella forma di proprietà immobiliari – case, terreni, fabbricati, ecc.,

– passività finanziarie: la componente da sottrarre, ovvero i debiti contratti dalle famiglie italiane.



Ebbene, la ricchezza netta nel 2013 – ultimo anno per cui sono disponibili dati – si aggirava attorno agli 8.700 miliardi di euro, una somma veramente ragguardevole e 4 volte più alta del debito pubblico dello stesso anno (2.069 miliardi).



E se Renzi si stesse invece riferendo solamente alla ricchezza finanziaria? Questa raggiungeva i 3.850 miliardi di euro in quell’anno, un fattore quasi due volte maggiore del debito pubblico.



In conclusione



Insomma, qualsiasi cosa volesse dire, Renzi ha sostanzialmente ragione: le famiglie italiane detengono una ricchezza ampiamente maggiore al debito italiano. “Vero”.