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Il 2023 è stato l’anno record delle emissioni di CO2, come dice Salvini

| 03 luglio 2024
La dichiarazione
«Il 2023, che si è appena concluso, è stato l’anno record mondiale storico delle emissioni di CO2 [...] Nel 2023 siamo arrivati a 37,5 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2 da fossile»
Fonte: X | 2 luglio 2024
ANSA
ANSA
Verdetto sintetico
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti dice la verità.
In breve
  • L’Agenzia internazionale dell’energia ha stimato che nel 2023 sono stati prodotti 37,4 miliardi di tonnellate di CO2 (+1,1 per cento rispetto al 2022). Questo è il valore più alto mai registrato. TWEET
Il 2 luglio, in un intervento all’incontro annuale di Assarmatori, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha detto (min. 5:54) che nel 2023 sono stati prodotti a livello globale «37,5 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2». «È stato l’anno record mondiale storico delle emissioni», ha aggiunto il leader della Lega.

Abbiamo verificato che cosa dicono i numeri e Salvini dice la verità.

L’andamento di emissioni di CO2

Lo scorso marzo Agenzia internazionale dell’energia (IEA) ha pubblicato un rapporto con le stime più aggiornate sulle emissioni di anidride carbonica (CO2) prodotte nel 2023 attraverso la produzione e il consumo di energia. Qui rientrano le emissioni di CO2 prodotte con la combustione dei combustibili fossili, come il petrolio e il gas, e con i processi industriali. 

Secondo i calcoli dell’Agenzia internazionale dell’energia, nel 2023 a livello mondiale sono stati prodotti 37,4 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2, un numero che corrisponde a quello citato da Salvini. Come mostra il Grafico 1, il valore delle emissioni di CO2 prodotte dalle attività umane l’anno scorso è il più alto mai raggiunto. L’aumento rispetto al 2022 è stato pari all’1,1 per cento: è il terzo anno di seguito che le emissioni crescono dopo il calo registrato nel 2020, causato dalle restrizioni introdotte per fronteggiare la pandemia di Covid-19.
Grafico 1. Andamento delle emissioni di CO2 prodotte ogni anno nelle attività legate all’energia tra il 1900 e il 2023. Una Gt corrisponde a un miliardo di tonnellate – Fonte: IEA
Grafico 1. Andamento delle emissioni di CO2 prodotte ogni anno nelle attività legate all’energia tra il 1900 e il 2023. Una Gt corrisponde a un miliardo di tonnellate – Fonte: IEA
Nonostante la crescita delle emissioni di CO2, che ha portato a un nuovo primato, l’Agenzia internazionale dell’energia ha sottolineato alcuni dati incoraggianti, merito della sempre maggiore diffusione delle fonti di energia rinnovabile.

«Il tasso di crescita delle emissioni osservato nell’ultimo decennio è più lento rispetto a quello visto durante gli anni Settanta e Ottanta, che hanno subito grandi sconvolgimenti con i due shock energetici del 1973-74 e del 1979-80, e uno shock macroeconomico di rilevanza globale con la caduta dell’Unione Sovietica nel 1989-90», ha scritto l’Agenzia. «Quando gli ultimi dieci anni vengono inseriti in un contesto storico più ampio, un tasso di crescita delle emissioni di CO2 altrettanto lento si è verificato solo nei decenni estremamente turbolenti della Prima guerra mondiale e della Grande depressione. Le emissioni globali di CO2 stanno quindi subendo un rallentamento strutturale anche se la prosperità globale cresce» (Grafico 2).
Grafico 2. Aumento medio annuale delle emissioni di CO2 e del PIL, divisi per decenni, tra il 1903 e il 2023 – Fonte: IEA
Grafico 2. Aumento medio annuale delle emissioni di CO2 e del PIL, divisi per decenni, tra il 1903 e il 2023 – Fonte: IEA
Al centro di questo rallentamento strutturale ci sono le forme di energia più pulite. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, tra il 2019 e il 2023 – grazie anche alle risorse economiche messe in campo con la pandemia – c’è stata una «forte accelerazione» nell’installazione di fonti di energia rinnovabile. Per esempio, solo l’anno scorso la capacità globale di produzione di energia con i pannelli solari e le turbine eoliche ha raggiunto un nuovo record, aumentando del 75 per cento rispetto al 2022. Senza le fonti di energia più pulite – oltre al solare e all’eolico l’Agenzia cita il nucleare, le pompe di calore e le auto elettriche – l’aumento di emissioni di CO2 registrato negli scorsi cinque anni sarebbe stato «cinque volte più alto».

Il record di emissioni di CO2 nel 2023 non è stato quantificato solo dalle stime dell’Agenzia internazionale dell’energia. Lo scorso aprile la rivista scientifica Nature Reviews Earth & Environment ha pubblicato il contributo di quattro scienziati che hanno analizzato i dati del Carbon Monitor, un progetto che monitora le emissioni di CO2 prodotte con la combustione di combustibili fossili o la produzione del cemento. Secondo i dati più aggiornati, nel 2023 sono stati prodotti circa 36 miliardi di tonnellate di CO2, il «massimo storico». L’aumento rispetto al 2022, pari al +0,1 per cento, sarebbe stato però più contenuto di quello stimato dall’Agenzia internazionale dell’energia. «Anche se difficile da prevedere, il continuo rallentamento dei tassi di crescita delle emissioni potrebbe segnalare un plateau o un picco della crescita globale delle emissioni di CO2 nel 2023», hanno scritto i ricercatori. «La traiettoria delle emissioni nel 2024 offrirà ulteriori evidenze».

Il verdetto

Secondo Matteo Salvini, il 2023 «è stato l’anno record mondiale storico delle emissioni di CO2». Abbiamo verificato e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti dice la verità.

Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, l’anno scorso sono stati prodotti 37,4 miliardi di tonnellate di CO2, il valore più alto mai registrato. L’aumento rispetto al 2022 è stato pari all’1,1 per cento, una percentuale comunque più bassa di quelle registrate nei due anni successivi al calo dovuto alla pandemia di Covid-19.

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