Aggiornamento 8 settembre, ore 13:00 – I nostri colleghi fact-checker indonesiani di Mafindo ci hanno confermato che in Indonesia esiste l’obbligo vaccinale contro la Covid-19 ma ad oggi le sanzioni per chi non si vaccina non sono ancora state applicate.

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Il 3 settembre, ospite dell’evento Itaca 20.21 a Formello (Lazio), il segretario della Lega Matteo Salvini ha dichiarato (min. 35:21) che il suo partito «era, è e sempre rimarrà» contrario a «ogni tipo di obbligo» vaccinale contro la Covid-19 per tutta la popolazione, misura ipotizzata il giorno prima in conferenza stampa dal presidente del Consiglio Mario Draghi.

A sostegno della sua posizione, Salvini ha affermato che soltanto tre Paesi al mondo hanno un obbligo di questo tipo: il Tajikistan, il Turkmenistan e l’Indonesia.

È davvero così? Abbiamo fatto alcune ricerche ma è impossibile stabilire con assoluta certezza la situazione in quasi 200 Stati al mondo (siamo comunque aperti a ricevere segnalazioni per eventuali integrazioni). Ci siamo dunque concentrati sui tre Paesi citati dal segretario leghista, per vedere se in effetti un obbligo vaccinale contro la Covid-19 lì ci sia, e abbiamo poi trovato un quarto Paese che ha l’obbligo del vaccino.

Quali Paesi hanno l’obbligo vaccinale nel mondo

Come riporta il progetto Our world in data, ad oggi quasi tutti gli Stati del mondo hanno avviato campagne di vaccinazione contro la Covid-19, che procedono però a ritmi molto diversi tra loro. Al momento circa il 40 per cento della popolazione mondiale ha ricevuto almeno una dose di vaccino, percentuale che crolla al 2 per cento per i Paesi a basso reddito.

Per quanto riguarda le regole di tutte le singole campagne vaccinali nazionali, non è invece semplice trovare informazioni ufficiali e verificate. Vediamo comunque qual è la situazione nei tre Paesi indicati da Salvini, che di recente sono stati citati da media italiani e internazionali come i soli dove sarebbe in vigore un obbligo vaccinale per tutta la popolazione.

Il caso del Tajikistan

Partiamo dal Tajikistan, una repubblica presidenziale dell’Asia centrale, ex membro dell’Unione sovietica, che conta circa 9,5 milioni di abitanti e confina con Afghanistan e Cina. Secondo i dati più aggiornati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), fino ad oggi il Paese ha registrato oltre 17 mila contagi ufficiali da Covid-19, con 125 decessi.

Lo scorso 3 luglio l’agenzia di stampa statale tajika Khovara ha pubblicato un comunicato del “Comitato repubblicano per il rafforzamento delle misure antiepidemiche e la prevenzione della trasmissione di Covid-19” – una sorta di task force governativa – che oltre a «sollecitare rispettosamente i cittadini ad aderire alle regole di igiene pubblica e a indossare la mascherina protettiva», ha stabilito ufficialmente che «la vaccinazione contro il coronavirus è obbligatoria per i cittadini di età superiore ai 18 anni».

Come ha sottolineato il sito Eurasianet, esperto sulle questioni dell’Asia centrale, non è chiaro come sia stato tradotto in concreto questo obbligo e se la mancata vaccinazione è punita con sanzioni di qualche tipo. Da parte del governo del Tajikistan c’è infatti scarsa trasparenza sulla campagna vaccinale. Secondo i dati di Our world in data più aggiornati, al 31 agosto il Paese asiatico aveva vaccinato, con AstraZeneca e Sinovac, il 21 per cento della popolazione con almeno una dose.

La nota del giornale ufficiale del Turkmenistan

Passiamo adesso al Turkmenistan, altro Paese ex membro dell’Unione sovietica confinante con l’Afghanistan, che ha poco più di 6 milioni di abitanti. Questo Stato è formalmente una repubblica presidenziale, ma è di fatto considerata una dittatura totalitaria, con a capo Gurbanguly Berdimuhamedow.

Come hanno sottolineato anche i Centers for disease control and prevention statunitensi (Cdc), si sa davvero poco sulla situazione epidemica del Paese, che dall’inizio della pandemia ha ufficialmente riportato zero contagi da Covid-19, dato smentito da media indipendenti che operano all’estero. Nel Paese è comunque attiva una campagna vaccinale, anche se mancano statistiche ufficiali a riguardo (su Our world in data i dati del Turkmenistan sono fermi ad aprile, quando all’epoca solo lo 0,5 per cento della popolazione aveva ricevuto almeno una dose, del vaccino Sputnik o EpiVacCorona).

Lo scorso 7 luglio diverse fonti stampa internazionali, tra cui Reuters, hanno dato la notizia secondo cui il Turkmenistan aveva introdotto l’obbligo vaccinale contro la Covid-19 per tutti i cittadini, citando non meglio specificati «media di Stato». Secondo l’agenzia stampa russa Ria Novosti e secondo Eurasianet, la fonte originaria di questa notizia sarebbe più nello specifico il quotidiano turkmeno di Stato Neutral Turkmenistan (edito in lingua russa). Nell’edizione del 7 luglio di Neutral Turkmenistan è effettivamente stato pubblicato (pag. 4) un messaggio del Ministero della Salute turkmeno, in cui si comunicava che «tutte le persone di età superiore ai 18 anni, in assenza di controindicazioni mediche per ricevere la vaccinazione preventiva contro la Covid-19, sono soggette a vaccinazione».

Questa nota – pubblicata (pag. 8) anche nell’edizione inglese di Neutral Turkmenistan, uscita il 10 luglio – non sembra però stabilire un vero e proprio obbligo vaccinale, quanto piuttosto un invito alla nazione, a vaccinarsi senza temere controindicazioni o effetti collaterali.

Non abbiamo trovato comunicazioni ufficiali da parte del governo turkmeno sull’esistenza di un obbligo vaccinale «tout court», per citare le parole di Salvini. Per il momento non è dunque possibile dire con certezza quali siano le regole in vigore nel Paese.

L’obbligo per fasce dell’Indonesia

Passiamo infine all’Indonesia, il terzo Paese citato dal leader della Lega. Ad oggi l’arcipelago del Sud-est asiatico – che conta quasi 274 milioni di abitanti – ha registrato più di 4 milioni di contagi da Covid-19 e 136 mila decessi. E al 3 settembre, secondo i dati di Our world in data, i vaccinati con almeno una dose nel Paese erano circa il 24 per cento della popolazione (i vaccini usati sono cinque, tra cui Pfizer e AstraZeneca). Ma è vero che per tutti gli indonesiani esiste un obbligo vaccinale contro la Covid-19? La risposta è sì, con una precisazione.

Lo scorso 10 febbraio, come hanno spiegato anche fonti stampa locali, è stato modificato un decreto presidenziale (qui il testo ufficiale), con l’introduzione della seguente novità: «Ogni persona designata» dal Ministero della Salute «come destinatario del vaccino» contro la Covid-19 «deve partecipare alla vaccinazione», mentre coloro che «non seguono la vaccinazione possono essere soggetti a sanzioni amministrative». All’epoca questa decisione era stata criticata da alcuni epidemiologi, come riporta un articolo del 15 febbraio della versione indonesiana della Bbc, convinti che la coercizione non fosse la soluzione giusta.

Possiamo quindi confermare che in Indonesia i cittadini designati dall’autorità statale come idonei al vaccino – la campagna vaccinale è avanzata infatti per fasce, partendo da sanitari e anziani – devono sottoporsi all’inoculazione.

Va inoltre sottolineato che – in base alle nostre verifiche – al momento l’Indonesia è l’unico Stato membro del G20 ad adottare una misura di obbligo vaccinale di questo tipo. Altri Paesi membri dell’organizzazione hanno introdotto obblighi più circoscritti: si pensi per esempio all’Italia, che per ora ha imposto l’obbligo vaccinale solo per il personale sanitario, o all’Arabia Saudita, dove sono in vigore forti limitazioni per i non vaccinati, di fatto esclusi da una gran parte delle attività consentite nel Paese.

Anche la Micronesia ha introdotto l’obbligo

Prima di concludere, sottolineiamo che c’è un altro Stato con l’obbligo vaccinale contro la Covid-19, oltre a quelli citati da Salvini. Stiamo parlando degli Stati Federati di Micronesia, una nazione dell’Oceania composta da più di 600 isole e abitata da oltre 100 mila persone.

Secondo i dati più aggiornati dell’Oms, dall’inizio della pandemia la Micronesia non avrebbe registrato contagi o morti da Covid-19, avendo somministrato ad oggi oltre 60 mila dosi di vaccino. Per preservare questa situazione, il 30 luglio il presidente del Paese David Panuelo ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria – come spiega il sito ufficiale del governo micronesiano – rendendo obbligatoria la vaccinazione per tutti i cittadini maggiorenni residenti in Micronesia. In quella data il presidente Panuelo aveva espresso «la speranza di vaccinare tutti entro Natale, così da passare al più presto da Covid-free a Covid-immuni».

Anche qui però non sono mancate le polemiche: secondo quanto riportato il 1° settembre da Associated Press, alcuni cittadini micronesiani non avrebbero gradito il provvedimento del governo, arrivando addirittura a minacciare di morte Panuelo.

Il verdetto

Il 3 settembre il segretario della Lega Matteo Salvini ha dichiarato che l’obbligo vaccinale contro la Covid-19 per tutta la popolazione esiste solo in «tre Paesi» al mondo: Tajikistan, Turkmenistan e Indonesia. Abbiamo fatto diverse ricerche e – col margine d’incertezza dovuto all’impossibilità di verificare la situazione nel dettaglio in quasi 200 Stati – il segretario leghista risulta avere quasi ragione.

A inizio luglio l’agenzia stampa di Stato del Tajikistan ha annunciato che sarebbe stato introdotto l’obbligo vaccinale contro la Covid-19, ma non è chiaro come questo sia stato implementato, a causa della scarsa trasparenza sul tema da parte del governo tajiko.

C’è meno certezza per quanto riguarda il Turkmenistan, che secondo fonti stampa internazionali avrebbe introdotto l’obbligo il 7 luglio. Per il momento, la fonte sembra essere il quotidiano di Stato Neutral Turkmenistan, che ha pubblicato un messaggio del Ministero della Salute dove si esortava la popolazione alla vaccinazione, piuttosto che obbligarla.

Da febbraio in Indonesia è attiva una campagna di vaccinazione per fasce: i cittadini ritenuti idonei all’inoculazione sono obbligati a vaccinarsi, pena sanzioni amministrative.

Infine, sebbene non sia stata citata da Salvini, anche la Micronesia dal 30 luglio ha reso la vaccinazione obbligatoria contro la Covid-19 per tutti i cittadini residenti maggiori di 18 anni: una scelta discussa che ha portato al presidente Panuelo diverse minacce di morte.

In conclusione, Salvini si merita un “C’eri quasi”.