Il 3 settembre 2019, commentando il nascente governo M5s-Pd, il leader della Lega Matteo Salvini ha detto (min. -13:00) in una diretta Facebook che «già in queste ore […] sono già tornate 10 navi delle Ong nel Mediterraneo».

Ma è davvero così? Abbiamo verificato e l’ex ministro dell’Interno ha torto.

Nessuna delle 11 imbarcazioni Ong presenti al 5 settembre nel Mediterraneo è tornata operativa «in queste ore». Quattro sono sotto sequestro, mentre una è stata da poco dissequestrata; un’altra è al largo di Malta da giorni in attesa di un porto, mentre le rimanenti (tra cui una ferma in Spagna) sono in mare già da mesi.

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Qual è la fonte del dato

Nel video, Salvini non specifica da dove prenda il numero in questione.

Il 2 settembre, il quotidiano Il Giornale ha pubblicato un articolo dal titolo “Nel Mediterraneo 10 navi Ong: è ripreso l’assalto ai porti italiani”, dove si legge che «secondo i dati in possesso del Viminale, ci sono almeno dieci imbarcazioni in mare in cerca di immigrati clandestini da recuperare e portare sulle coste del Vecchio Continente».

Il giorno dopo, ancora Il Giornale ha pubblicato un altro articolo, intitolato invece “L’offensiva dei taxi del mare delle Ong: sette navi in mare per i ‘salvataggi’” – tre imbarcazioni in meno rispetto al pezzo citato in precedenza.

Abbiamo contattato il Ministero dell’Interno per avere chiarimenti in merito al numero di navi, ma siamo ancora in attesa di risposta.

A inizio luglio 2019 – a crisi di governo non ancora iniziata – Rai News e Il Post scrivevano che in quella data le imbarcazioni Ong al largo delle coste italiane erano quattro.

Vediamo ora quante navi Ong ci sono nel Mediterraneo al 3 settembre 2019, e quante sono operative per il salvataggio di migranti.

Quali navi Ong nel Mediterraneo

Eleonore

Dopo otto giorni in mare, il 2 settembre la nave Eleonore della Ong tedesca Mission Life (con a bordo oltre 100 migranti) è stata sequestrata dalla Guardia di finanza, per avere violato il divieto di ingresso in acque territoriali italiane. Al 5 settembre, la nave Eleonore è ormeggiata al porto di Pozzallo, in Sicilia, e sotto sequestro.

Mare Jonio e Alex

Il 3 settembre, anche per la nave Mare Jonio della Ong italiana Mediterranea Saving Humans è stato disposto il sequestro da parte della Guardia di finanza. Dopo lo sbarco degli oltre 30 migranti a bordo (soccorsi una settimana prima), ora la nave è ferma nel porto di Lampedusa.

La barca a vela Alex, di Mediterranea, è invece sotto sequestro da inizio luglio 2019, quando, dopo due giorni in mare, ha fatto sbarcare a Lampedusa oltre 40 migranti.

Questa imbarcazione – a differenza della Mare Jonio – è però normalmente utilizzata dalla Ong italiana per operazioni di ricognizione, e non di salvataggio in mare.

Alan Kurdi

La nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea Eye, al 5 settembre, è ancora al largo delle coste di Malta, in cerca di un porto dove sbarcare.

Quattro giorni prima, il governo italiano aveva emesso nei confronti dell’imbarcazione un divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane, dopo che la Alan Kurdi aveva salvato il 31 agosto 13 migranti nel tratto di mare tra Libia e Italia.

Josefa

Al largo di Malta c’è anche la barca a vela Josefa, della Ong tedesca Resqship, che si occupa di segnalazioni e ricerca nella zona di Search and Rescue (Sar) al largo della Libia.

Ocean Viking

Una nave che ha fatto parlare molto di sé nelle ultime settimane è la Ocean Viking, gestita dalle due Ong francesi Medici senza frontiere e Sos Mediterranee. Il 23 agosto, oltre 350 migranti sono stati sbarcati a Malta, dopo che per 14 giorni è rimasta bloccata in mare, in attesa di un porto.

Al 5 settembre, l’imbarcazione si trova al largo delle isole Baleari, dopo che quattro giorni prima Msf aveva annunciato su Twitter che la Ocean Viking era appena ripartita da Marsiglia, in Francia, dove aveva fatto rifornimento, per tornare nel Mar Mediterraneo centrale.

Come spiega il sito ufficiale di Sos Mediterranee, l’Ocean Vikingè l’unica nave operativa della Ong, andando a sostituire l’Aquarius, al centro di una vicenda giudiziaria tra fine 2018 e inizio 2019.

Sea Watch 3

La nave Sea Watch 3 della Ong tedesca Sea Watchè ancora ormeggiata sotto sequestro nel porto di Licata, in Sicilia, dopo che la capitana Carola Rackete aveva violato tra il 29 e il 30 giugno il blocco della Guardia di finanza, entrando con oltre 40 migranti a Lampedusa.

Open Arms e Astral

Ormeggiata a Porto Empedocle c’è la nave Open Arms dell’omonima Ong spagnola. Il 29 agosto, il gip del tribunale di Agrigento aveva disposto la restituzione dell’imbarcazione alla Ong, dopo che era stata sequestrata (con a bordo oltre 80 migranti) otto giorni prima a Lampedusa.

La Ong ha così commentato su Twitter la notizia: «Disposto dissequestro della nostra nave. […] Una buona notizia, vogliamo tornare in mare il prima possibile».

L’Ong Open Arms ha anche una barca a vela di nome Astral, ormeggiata nel porto di Barcellona, in Spagna.

Matteo S. e Sebastian K.

L’Ong tedesca Mission Life ha altre due barche a vela nel Mediterraneo, messe in mare a giugno 2019. Si tratta della Matteo S. e della Sebastian K., due nomi che rimandando al leader della Lega Matteo Salvini e al cancelliere austriaco Sebastian Kurz.

Al 5 settembre, entrambe le imbarcazioni sono ferme al porto di Licata.

Tiriamo le somme

Al 5 settembre, sono 11 le imbarcazioni Ong presenti nel Mediterraneo.

Di queste, sei sono vere e proprie navi (ossia secondo il Codice della navigazione da diporto hanno uno scafo superiore ai 24 metri): tre sono sotto sequestro (Eleonore, Mare Jonio e Sea Watch 3); una è al largo di Malta in attesa di un porto da giorni (Alan Kurdi); un’altra sta arrivando nel Mediterraneo centrale da Marsiglia, dopo essere stata operativa già nel mese di agosto (Ocean Viking); un’altra ancora (Open Arms) è ferma a Porto Empedocle, dove pochi giorni fa è stato disposto il dissequestro.

Le altre cinque imbarcazioni sono barche a vela. Tre sono operative da alcuni mesi nel Mediterraneo, al largo della Sicilia (Josefa, Matteo S., Sebastian K.); una è ferma nel porto di Barcellona (Astral); un’altra è sotto sequestro (Alex).

Come ha confermato a Pagella Politica Sergio Scandura, corrispondente di Radio Radicale che si occupa di Ong, è probabile che Salvini, nella sua dichiarazione, faccia riferimento a tutte queste imbarcazioni (Immagine 1). Che però, come abbiamo visto, sono o in parte sotto sequestro, o già operative da tempo.

Nessuna è «già in queste ore» – con il nascente governo Pd-M5S – «tornata» nel Mediterraneo, come sostiene Salvini.

Le navi da tempo non più operative

Ci sono poi altre imbarcazioni Ong, diventate famose negli anni scorsi, che non sono più operative nel Mediterraneo per il salvataggio di migranti.

Iuventa

La nave Iuventa, della Ong tedesca Jugend Rettet, è ormeggiata al porto di Trapani, sotto sequestro da agosto 2017 (confermato dalla Cassazione ad aprile 2018). In piedi c’è ancora una vicenda giudiziaria, condotta dalla Procura di Trapani, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Vos Prudence e Vos Hestia

Queste due imbarcazioni, in passato affittate da Msf e Save the children, non sono più usate per il salvataggio di migranti nel Mediterraneo.

Al 5 settembre, Vos Prudence si trova a Cipro, mentre Vos Hestia nel Mar Rosso.

Golfo Azzurro

Questa nave, in passato utilizzata da Open Arms, al 5 settembre si trova al largo delle coste olandesi, nel nord Europa.

Phoenix

Fra agosto 2014 e 2017, la nave Phoenix della Ong Migrant Offshore Aid Station (Moas) è stata operativa nel Mar Mediterraneo centrale, spostandosi poi in Asia (come spiega il sito ufficiale di Moas).

Il verdetto

Secondo Matteo Salvini, con la formazione del nuovo governo Pd-M5s, «sono già tornate 10 navi delle Ong nel Mediterraneo». Ma questo è falso.

Come abbiamo visto, quattro imbarcazioni sono ormeggiate sotto sequestro nei porti italiani (Eleonore, Mare Jonio, Alex, Sea Watch 3).

Delle navi non sequestrate, la Alan Kurdi è ancora al largo delle coste maltesi, mentre la Open Arms è tornata da pochi giorni in possesso dei suoi proprietari, non ancora tornati in mare per salvare migranti.

L’Ocean Viking, invece, sta tornando nel mar Mediterraneo centrale, ma dopo esserci già stata nelle settimane scorse. Infine, la Josefa, la Matteo S. e la Sebastian K. sono barche a vela, al largo della Sicilia, ma sono imbarcazioni generalmente usate per la ricognizione più che per il salvataggio dei migranti. Il veliero Astral, invece, è fermo in Spagna.

In conclusione, Salvini merita una “Panzana pazzesca”.

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